
L’8 e il 9 giugno 2025 gli italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque referendum abrogativi, che si svolgeranno in contemporanea con le elezioni europee. Anche se la data è la stessa, si tratta di consultazioni distinte, e i cittadini riceveranno schede separate. Ma cosa prevede il Referendum 8-9 giugno? Vediamolo in modo semplice e chiaro.
l referendum abrogativo è uno strumento previsto dalla Costituzione italiana (art. 75), che permette ai cittadini di decidere se eliminare, in tutto o in parte, una legge già esistente.
Votare SÌ significa: “Voglio abrogare la norma” (cioè cancellarla o modificarla sostanzialmente).
Votare NO significa: “Voglio che la norma resti com’è”.
Perché il referendum sia valido, è necessario raggiungere il quorum: almeno il 50% + 1 degli aventi diritto al voto deve recarsi alle urne.
I referendum proposti dalla Lega e sostenuti da altre forze del centrodestra riguardano il sistema giudiziario italiano. Ecco un riepilogo dei cinque quesiti:
Cosa si propone: impedire che un magistrato possa passare dal ruolo di giudice a quello di pubblico ministero e viceversa.
Se vince il SÌ: giudici e pm avranno carriere separate sin dall’inizio.
Se vince il NO: resterà possibile cambiare ruolo durante la carriera.
Cosa si propone: rendere più trasparenti e oggettivi i criteri con cui il Consiglio Superiore della Magistratura nomina e promuove i magistrati.
Se vince il SÌ: le nomine dovranno seguire regole più rigide.
Se vince il NO: tutto rimane com’è oggi.
Cosa si propone: eliminare il reato, considerato da alcuni troppo vago e utilizzato in modo eccessivo contro amministratori pubblici.
Se vince il SÌ: il reato verrà cancellato.
Se vince il NO: resta in vigore l’attuale normativa.
Cosa si propone: restringere l’uso della custodia cautelare (carcere prima del processo) solo a casi gravi o con prove evidenti.
Se vince il SÌ: sarà più difficile ricorrere alla custodia cautelare.
Se vince il NO: continuerà ad essere applicata come oggi.
Cosa si propone: permettere agli avvocati di votare nelle valutazioni dei magistrati.
Se vince il SÌ: anche gli avvocati potranno esprimersi.
Se vince il NO: solo i magistrati continueranno a farlo
Anche se i temi possono sembrare tecnici, le conseguenze del Referendum 8-9 giugno 2025 potrebbero essere significative per l’imparzialità e l’efficienza della giustizia italiana. Le decisioni prese avranno effetti concreti sul rapporto tra magistratura, politica e cittadini.
In un contesto in cui la fiducia nelle istituzioni è spesso messa alla prova, partecipare al voto è un modo per far sentire la propria voce e contribuire a scegliere come funziona il sistema giudiziario.
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