È stata condotta un’indagine dalla Fondazione ENGIM su oltre 4.000 giovani dal titolo “Giovani e Futuro. Coltivare le speranze attraverso il lavoro“, curata dal prof. Daniele Marini dell’Università di Padova. Il tema centrale è la domanda “chi guida i giovani nelle scelte sul proprio futuro?”.
I dati
Secondo la ricerca, il 30% dei giovani non chiede consiglio a nessuno quando si tratta di prendere decisioni sul proprio futuro. Subito dopo, al 25-27%, compare la figura materna come principale punto di riferimento. Prevale dunque un’autonomia forzata, accompagnata da incertezze e dubbi.
Inoltre, emerge che i giovani che scelgono ed intraprendono un percorso di formazione professionale affrontano il futuro in modo più sereno, poiché il contatto diretto con il mondo del lavoro sembra rafforzare la loro autostima.
Rispetto a molti anni fa, cambia anche la percezione del lavoro. Vi è un maggior equilibrio tra carriera e vita privata: il lavoro resta un elemento centrale, ma solo se in armonia con la realizzazione personale.
Il dibattito
Dal dibattito moderato da Romano Benini è emerso chiaro il messaggio dell’indagine: in un contesto in continua evoluzione, per sostenere i giovani in questa transizione cruciale, servono strumenti concreti, un orientamento mirato e permanente, e un sistema che sappia valorizzare non solo le competenze, ma anche i sogni e le aspirazioni di chi si affaccia al mondo degli adulti.
L’apertura dell’evento è stato curato dal direttore generale INAPP, Loriano Biagi, che ha sottolineato che bisogna tenere l’attenzione sul vero valore del lavoro, che non va cercato nell’esito finale, ma bensì nell’esperienza stessa. Emmanuele Crispolti della Struttura Sistemi formativi INAPP ha evidenziato come gli adulti debbano essere capaci di trasferire ai giovani il valore che può avere a servizio della comunità.
“L’indagine nazionale di ENGIM risponde al desiderio di restare in ascolto dei giovani, dei loro sogni, per comprendere quali strumenti e politiche possiamo mettere in atto per accompagnarli verso il futuro desiderato”, ha spiegato subito dopo Marco Muzzarelli, direttore nazionale di Fondazione ENGIM. “È necessario rendere l’indagine un appuntamento annuale, costituendo, di fatto, un Osservatorio Permanente e Integrato, per restare in ascolto dei giovani e accompagnarli nel percorso di realizzazione dei loro sogni. L’istituzione dell’Osservatorio Nazionale “Giovani e Futuro”è aperta al dialogo con gli altri enti formativi e alle istituzioni per raccogliere dati in un territorio più ampio, intervistando anche giovani frequentanti altri percorsi formativi e scolastici”.
Alla chiusura del presidente INAPP Natale Forlani, che ha richiamato le parti sociali ad abbandonare un approccio rivendicativo per affrontare le questioni dei giovani e intraprenderne uno contributivo, sono seguite le conclusioni del presidente di Fondazione ENGIM, padre Antonio Teodoro Lucente, “Dall’indagine nazionale che abbiamo condotto emerge un messaggio potente: il lavoro è un percorso di realizzazione personale e collettiva, che tuttavia necessita di un’alleanza tra formazione, imprese e istituzioni che non si limiti a trasferire competenze, ma che accompagni, sostenga e dia fiducia a ogni giovane. Per valorizzare tutti e perdere nessuno”.