Stipendi 2025: La recente approvazione della Legge di Bilancio in Senato, lo scorso 28 dicembre, ha portato diverse novità in tema di tassazione, con differenti impatti in relazione al livello di reddito. Le misure già in vigore che sono state confermate e le varie modifiche introdotte, riguardano principalmente le detrazioni fiscali e l’aliquota dell’Irpef, con vantaggi mirati soprattutto ai redditi più bassi, destinatari di benefici, bonus e detrazioni strutturali, mentre per quelli medio-alti e alti le novità sono meno favorevoli. I redditi più alti, sopra i 75mila euro, subiscono invece un peggioramento per via delle nuove limitazioni sulle spese detraibili.
Il cuore delle modifiche riguarda le detrazioni fiscali, che vedono un ampio intervento per i redditi sotto i 40mila euro. In particolare, chi guadagna fino a 20.000 vedrà applicate detrazioni calcolate su aliquote progressive:
In aggiunta, i lavoratori dipendenti con redditi fino a 15mila euro beneficeranno di una detrazione maggiore, passando da 1.880 a 1.955 euro, con una “no tax area” che si amplia fino a 8.500 euro.
Per i redditi da 20mila a 32mila euro, invece, è prevista una detrazione fissa di mille euro, mentre chi guadagna tra 32mila e 40mila euro vedrà la detrazione ridursi progressivamente in base al reddito.
Al contrario, per i redditi superiori a 75mila euro, la Legge di Bilancio introduce un limite massimo alle spese detraibili (salvo quelle sanitarie). Per chi guadagna oltre i 75mila euro, la detrazione massima sarà di 14mila euro; per i redditi oltre i 100mila euro, il limite si abbassa invece a 8mila euro. L’importo varierà a seconda della composizione del nucleo familiare, per chi non ha figli o ha più di due figli o un figlio con disabilità.
L’aliquota dell’Irpef rimane sostanzialmente invariata rispetto agli anni precedenti. Il sistema delle tre aliquote confermato nel 2024 continua a essere in vigore anche nel 2025 con le stesse percentuali:
Questo sistema derivato dalla riforma del 2024 ha avuto però un impatto diretto sulle promesse di ridurre l’aliquota del secondo scaglione, in quanto il mancato incasso del Concordato biennale per gli autonomi ha reso impossibile l’abbassamento della percentuale dal 35% al 33%.
Sulla base di questi dati, è possibile elaborare un prospetto esemplificativo di come influiranno questi cambiamenti sulle tasse nette pagate da lavoratori dipendenti con diversi livelli di reddito:
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