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FragilItalia, paure e speranze degli italiani: il bilancio per l’anno nuovo

Guerre, disuguaglianze e recessione dominano le preoccupazioni, ma il contesto familiare resiste come rifugio sicuro.

All’inizio del nuovo anno, il pessimismo domina tra gli italiani, soprattutto nel ceto popolare. Secondo il rapporto FragilItalia “Uno sguardo al futuro” di Legacoop e Ipsos, il 61% degli intervistati (80% tra i ceti popolari) non vede prospettive di miglioramento per il Paese. Sul fronte economico, il 42% prevede una recessione e il 34% stagnazione. L’86% teme l’aumento della violenza sociale, l’84% è preoccupato per le guerre in corso e l’82% per i cambiamenti climatici. Solo alcuni aspetti familiari mostrano segnali positivi: l’83% ha aspettative di armonia nelle relazioni personali, l’80% negli affetti e il 77% nella salute.

La ricerca di stabilità nel contesto familiare

La percezione di una maggiore sicurezza all’interno della famiglia emerge come un dato rilevante. Il 63% degli intervistati dichiara di non essere preoccupato per la propria situazione economica familiare, mentre il 70% prevede di mantenere lo stesso lavoro e retribuzione. Tuttavia, tra i ceti popolari, il 76% si dichiara preoccupato per le proprie finanze e il 48% considera plausibile dover accettare lavori precari. Questo senso di incertezza si riflette anche nelle percezioni di inclusione sociale: mentre il 54% della popolazione generale si sente parte della società, la percentuale crolla al 29% tra i ceti popolari.

Le principali paure per il futuro: guerre e disuguaglianze

Guerre, cambiamenti climatici e disuguaglianze economiche sono i principali timori per il futuro. Le guerre spaventano il 60% degli intervistati, seguite dai cambiamenti climatici (55%) e dall’accentramento delle ricchezze (36%). Tra le parole chiave più evocative del futuro, pace e giustizia sociale si collocano ai primi posti, rispettivamente al 41% e al 38%. Tuttavia, problemi più immediati, come la perdita del potere d’acquisto e l’instabilità lavorativa, continuano a rappresentare sfide concrete, soprattutto per i giovani e le famiglie meno abbienti

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