Secondo quando riportato dalla “Federazione del Sociale USB Catania” e della “Sicilia”, negli ultimi giorni, a Catania si è riacceso il dibattito sulle tanto discusse pensiline in vetro installate in alcune fermate centrali dell’Amts. Queste strutture, costruite interamente con pannelli di vetro, si sono rivelate non solo esteticamente poco pratiche, ma anche pericolose e scomode per gli utenti. Nonostante fossero pensate come una soluzione moderna, l’impatto del vetro nei giorni più caldi ha trasformato queste pensiline in veri e propri forni, mettendo a rischio anziani e bambini.
La sostituzione delle pensiline in vetro
Fin dall’inizio, l’associazione “Catania Più Attiva” aveva denunciato il pericolo rappresentato dalle pensiline, installate troppo vicine alla strada, creando un ostacolo per i pedoni, in particolare per le persone disabili. Inoltre, la scelta di utilizzare il vetro, non era stata adeguatamente ponderata per la sicurezza degli pendolari. La scelta del materiale era stata pensata esclusivamente per una questione estetica.
Di fronte alle continue lamentele l’amministrazione ha deciso di smantellarle per sostituirle con le precedenti in ferro battuto, che mai avevano dato problemi. Questo cambio di rotta solleva però interrogativi importanti sulla gestione delle infrastrutture pubbliche e sulla pianificazione delle opere. Come mai un progetto così problematico è stato realizzato senza tenere conto delle necessità quotidiane dei cittadini?
Chi pagherà per questa scelta inadeguata?
Ora la domanda che sorge spontanea è: chi pagherà per questo cambiamento improvviso e per il disguido che ne è derivato? La gestione delle infrastrutture urbane, in una città con un clima così estremo, richiede una visione più pragmatica e attenta alle necessità reali della popolazione, piuttosto che orientarsi su soluzioni estetiche e poco funzionali.
Pensiline in vetro, un’istallazione fallimentare
In una delle città più calde della Sicilia, Catania, le pensiline realizzate completamente in vetro non hanno mia fornito alcuna protezione dal sole. Il materiale scelto, infatti, non solo non schermava i raggi solari, ma si riscaldava rapidamente, aumentando la temperatura sotto la copertura. Secondo le ricerche condotte da “Lungomare Liberato”, le temperature misurate sotto queste pensiline hanno raggiunto i 49,1°C sulle sedute e addirittura 57°C sulla superficie in vetro, un dato allarmante che mette in discussione la sicurezza degli utenti, soprattutto anziani e bambini.