Dati Ocse sul sistema sanitario italiano: medici anziani, pochi infermieri e stipendi bassi

Il sistema sanitario italiano si trova ad affrontare una situazione critica, evidenziata dal rapporto “Health at a Glance: Europe 2024” dell’Ocse. Tra i principali problemi emergono l’invecchiamento della forza lavoro medica, la carenza di infermieri e investimenti inferiori rispetto alla media europea.

La sfida dell’invecchiamento dei medici

Con il 27% dei medici italiani di età pari o superiore ai 65 anni – la percentuale più alta in Europa – l’Italia guida una tendenza preoccupante. Oltre la metà della forza lavoro medica ha più di 55 anni, e il picco di pensionamenti previsto per il 2025 rischia di ampliare ulteriormente il divario. Questo problema è aggravato dall’invecchiamento generale della popolazione: nel 2023, il 25% degli italiani aveva più di 65 anni, una quota destinata a salire al 33% entro il 2050, aumentando significativamente la domanda di servizi sanitari.

La carenza di infermieri

Il rapporto evidenzia che l’Italia ha un numero di infermieri nettamente inferiore alla media europea: 6,5 ogni 1.000 abitanti, contro gli 8,4 della media Ue. Inoltre, le iscrizioni ai corsi di laurea in infermieristica sono calate del 50% dal 2012, nonostante un aumento dei posti disponibili. Nel 2022, solo 16,4 studenti ogni 100.000 abitanti hanno conseguito la laurea in infermieristica, ben al di sotto della media europea di 37,5. Questa situazione è ulteriormente complicata dall’emigrazione di infermieri italiani verso Paesi con salari più competitivi.

Il problema degli stipendi e degli investimenti

Uno dei fattori chiave per attrarre personale sanitario è il miglioramento delle condizioni di lavoro, incluso un aumento degli stipendi. Gli infermieri italiani guadagnano in media 32.600 euro all’anno (corretti per il potere d’acquisto), tra i più bassi in Europa, superando solo i colleghi greci.

In generale, l’Italia destina alla sanità pubblica il 6,2% del Pil, rispetto alla media europea del 6,8%. La spesa pro capite è di 2.947 euro, significativamente inferiore rispetto ai 3.533 euro medi europei e lontana dai 5.317 euro della Germania o dai 4.310 euro della Francia.

Questi dati riflettono una situazione che richiede interventi urgenti per garantire un sistema sanitario sostenibile, in grado di rispondere alle sfide future.

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