La facoltà di medicina di Enna, concepita per risollevare il sistema sanitario della Sicilia centrale, si trova oggi in una situazione allarmante. Ad esprimersi in merito è Ruggero Razza, deputato europeo di Fratelli d’Italia, che ha recentemente espresso il suo disappunto riguardo alla direzione in cui sta andando la sanità ennese.
Secondo il deputato le recenti decisioni, come la clinicizzazione disomogenea dei reparti in diverse province siciliane e il trasferimento di corsi di laurea al di fuori della Sicilia centrale, dimostrano che l’iniziativa di valorizzare il territorio sta dando risultati deludenti.
Razza ha affermato: “si sta lentamente vanificando la ragione che ha visto costituire a Enna una facoltà di medicina. Lo dico con grande dispiacere, ma da un lato la decisione di clinicizzare a macchia di leopardo reparti di più province della Sicilia, dall’altro persino la decisione di decentrare corsi di laurea dal territorio della Sicilia centrale, sono la dimostrazione che l’operazione di arricchimento del territorio sta funzionando poco e male”.
“Quando abbiamo sostenuto la creazione della quarta facoltà di medicina, seguita poi dalla quinta, l’intento era quello di creare una rete formativa in grado di rinvigorire il sistema sanitario della Sicilia centrale,” ha dichiarato Razza. “Si mirava a rafforzare le aree che più soffrono la carenza di professionalità. Per realizzare questo obiettivo, era fondamentale concentrare i reparti di formazione medica proprio nelle zone in cui si trova l’università.”
Razza ha avvertito che attualmente Enna sembra rischiare di contribuire solo a rafforzare le aree metropolitane, già ben fornite di professionisti, a scapito delle necessità locali. “È un vero peccato che potremmo avere il diritto di chiarire se le responsabilità di questa situazione ricadano su Enna o su Palermo” ha concluso il deputato.
La questione sollevata da Razza mette in evidenza le difficoltà che la sanità ennese sta affrontando in un contesto di riorganizzazione e di potenziale impoverimento delle risorse. In un momento in cui la qualità dell’assistenza sanitaria è cruciale per il benessere della popolazione, è fondamentale che le istituzioni locali e regionali si impegnino a garantire un sistema sanitario equo e accessibile per tutti, senza favorire in modo eccessivo le aree già avvantaggiate.
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