
Durante la scorsa notte, alle ore 2:02, un terremoto di magnitudo 3.3 ha colpito la zona del catanese. Il terremoto di sarebbe sviluppato al largo della costa, precisamente te nel tratto di mare compreso tra il comune di Mascali e il comune di Giarre. Il terremoto, pur non essendo di particolare intensità, ha comunque destato molta preoccupazione tra gli abitanti dei comuni limitrofi, che in passato hanno già vissuto episodi simili a causa della vicinanza all’Etna. Proprio in queste aree è comune rilevare movimenti sismici di varia intensità, molti dei quali legati alla continua attività del vulcano
Secondo quanto rilevato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Catania, l’evento sismico è stato localizzato ad una profondità di 23 chilometri sotto la crosta terrestre. Fortunatamente, non sono stati registrati danni né a cose né a persone, e l’episodio non sembra aver provocato conseguenze significative sulle strutture.
Nel frattempo, sempre secondo quanto riportato dall’INGV, l’attività vulcanica dell’Etna continua senza manifestazioni eruttive significative. In particolare, l’area sommitale del vulcano presenta un’attività di degassamento costante, che si concentra soprattutto nella zona della cresta vulcanica. Questo fenomeno, visibile anche da lontano grazie alle emissioni di vapore e gas, è un segnale dell’attività interna del vulcano, che pur non sfociando in eruzioni, mantiene alta l’attenzione dei vulcanologi.
Questo fenomeno, visibile anche da lontano grazie alle emissioni di vapore e gas, è un segnale dell’attività interna del vulcano, che pur non sfociando in eruzioni, mantiene alta l’attenzione dei vulcanologi.
Dalle ore 17:00 di ieri, inoltre, si sono registrate rapide variazioni dell’ampiezza del tremore vulcanico, che è un indicatore dell’attività interna del vulcano. Queste variazioni hanno raggiunto livelli medio-alti, ma al momento non hanno portato ad altri fenomeni degni di nota, come eruzioni o esplosioni.
Sebbene non ci siano stati eventi drammatici, il monitoraggio continuo dell’Etna da parte dell’INGV è essenziale per garantire la sicurezza delle popolazioni che vivono nelle vicinanze. L’attività sismica e vulcanica nell’area catanese è infatti una realtà con cui gli abitanti devono convivere, ma grazie ai sistemi di sorveglianza e all’esperienza degli esperti, è possibile prevedere e affrontare eventuali emergenze.
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