La banca, tramite la sua istituzione culturale Fondazione Sicana, ha commissionato all’artista Giulio Rosk la realizzazione dell’opera “I Carusi”, un murale che racconta un capitolo fondamentale e doloroso della storia dell’entroterra siciliano: il passato legato alle miniere di zolfo.
L’opera, completata il 30 agosto, è stata realizzata su una parete di un edificio privato in via Alessandro Manzoni, angolo via Cavalieri di Vittorio Veneto, un punto nevralgico del paese per la presenza di diversi locali luogo d’incontro per i giovani di Serradifalco.
Il murale è un invito esplicito a non dimenticare la storia del territorio e a valorizzare le esperienze passate, con l’obiettivo di sensibilizzare, in particolare, le nuove generazioni, affinché diventino custodi e promotori della memoria collettiva.
Giulio Gebbia, in arte Rosk, nato nel 1988, è uno degli street artist più prolifici della sua generazione. In questa ha ritratto un giovane, uno dei “carusi”, ovvero, i bambini e i ragazzi che lavoravano nelle miniere di zolfo in condizioni di estrema povertà e sfruttamento. Il murale commemora il sacrificio di molti giovani del passato che, cercando una vita migliore, hanno trovato invece morte e sofferenza nelle miniere.
“Questi progetti artistici – afferma il presidente di Sicilbanca Giuseppe Di Forti – rientrano in un’iniziativa più ampia che mira non solo alla riqualificazione urbana, ma anche a ribadire che Sicilibanca è al servizio del territorio, con un approccio umano, etico e trasparente. Con l’opera ‘I Carusi’, in particolare, desideriamo coinvolgere i giovani, affidando loro la memoria storica di questa terra e incoraggiandoli a essere protagonisti attivi del loro futuro”.