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Ferragosto da incubo: spiagge trasformate in discariche a cielo aperto

Come ogni anno, dopo i festeggiamenti di Ferragosto, le nostre spiagge diventano discariche a cielo aperto. Tutto questo si può evitare.

Da sempre i festeggiamenti legati a Ferragosto sono quelli che si svolgono lungo le nostre spiagge. Tuttavia, al termine delle celebrazioni, i nostri litorali si trovano a dover affrontare un problema ricorrente: l’accumulo di sporcizia e rifiuti. Lungo le coste italiane, da Nord a Sud, al termine dei festeggiamenti, si assiste a uno spettacolo decisamente poco piacevole: spiagge invase dai rifiuti, lasciati da bagnanti e turisti, che abbandonano tutto ciò che non vogliono portare con sé. Bottiglie di plastica, lattine, mozziconi di sigaretta, resti di cibo, e a volte anche attrezzature da spiaggia rotte, trasformano i nostri litorali in discariche a cielo aperto. Questo fenomeno, ormai ricorrente, rappresenta una vera e propria emergenza ambientale.

I divieti non rispettati

Nonostante i numerosi divieti, comunicati a tempo debito a tutti i cittadini, le nostre spiagge sono ridotte in stato pietoso. Proprio nella nostra città,  il sindaco, Enrico Trantino, aveva comunicato un’ordinanza che vietava, sul litorale: l’accensione di fuochi, gli attendamenti, il consumo di alimenti e bevande alcoliche.
Il provvedimento, in particolare, proibiva in tutto il litorale del territorio del comune di Catania, dalle ore 00,00 del 13 agosto alle ore 24,00 del 15 agosto, la detenzione, a qualsiasi titolo, il trasporto con qualsiasi mezzo di legna da carbone, carbonella, l’accatastamento di legname e/o ogni altro materiale simile infiammabile che possa servire all’accensione dei fuochi sulla spiaggia, nonché l’installazione di tende da campo, tendaggi e ricoveri provvisori e il consumo di alimenti e bevande alcoliche lungo tutte le spiagge. Peccato che le sue parole e le ordinanze ufficiali non sono state ascoltate né dai turisti né dai residenti. E ora ci si trova ad affrontare una vera e propria crisi ambientale.

La spiaggia di Mascali

L’esempio di una delle spiagge di Mascali è solo una piccola fetta di questa crisi ambientale. Anche quest’anno la spiaggia si è trasformata in una discarica che difficilmente si riuscirà a ripulire in breve tempo. Gli effetti devastanti dei festeggiamenti sono stati subito notati durante il “risveglio” del 15 agosto. Decine e decine di bagnanti sono giunti in spiaggia e quello che hanno visto è stata solo una distesa di tende e sporcizia . Un danno enorme al territorio e all’ambiente, con gravi ripercussioni sull’economia, considerata la valenza turistica dell’area, nonostante le segnalazioni effettuate dai Comuni. Nelle foto riportante si può assistere ad una piccola porzione di spiaggia tra due lidi: il lido Venice e il lido Albratos di Mascali. Come è possibile osservare, le spiagge sono invase da sacchetti di rifiuti mai raccolti, bottiglie, rimasugli di pizza. Costringendo così i bagnati a distendersi tra la spazzatura e tra i mozziconi di sigaretta, che mediamente si trovano uno ogni 15 centimetri. Nelle stesse condizioni si trova la pineta: in cui la puzza anticipa la disastrosa visione. È inaccettabile vedere questa spiaggia soffocata da rifiuti di ogni genere. Dov’erano i controlli mentre centinaia di residenti e turisti sfregiavano la nostra spiaggia?

Un ferragosto più consapevole

Ferragosto non dev’essere più sinonimo di sporcizia e di morte del nostro ecosistema. Serve una presa di coscienza collettiva, ma anche interventi più rigidi e sanzioni più severe per chi non rispetta il nostro patrimonio naturale. È ora di dire basta a questo comportamento incivile e di richiedere con forza il rispetto che le nostre spiagge meritano. Ferragosto dovrebbe essere una festa, non una scusa per devastare il nostro ambiente. Per il prossimo anno dovremmo cercare di festeggiare un Ferragosto più consapevole, in cui si rispetta l’ambiente, le ordinanze e i divieti. Bisogna ricordare a tutti che è possibile divertirsi senza danneggiare l’ambiente. Ogni piccolo gesto conta: raccogliere i proprio rifiuti e portarli a casa propria, cercare di evitare ad ogni modo di lasciare tracce del proprio passaggio.

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Ilaria Santamaria

Laureata in lettere e futura filologa comparatista. Ad occupare il mio tempo libero lunghe passeggiate sotto il sole e una buona lettura di un classico.

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