In seguito all'incendio dell'aeroporto di Catania, avvenuto l'anno scorso, erano stati promessi rimborsi. Ma ad oggi non se ne vede traccia.
Il 16 luglio 2023, un incendio all’aeroporto di Catania Fontanarossa causo disservizi e danni ai passeggeri sin da subito furono promessi rimborsi e risarcimenti ai passeggeri che si erano visti cancellare o dirottati i voli. I rimborsi, ad oggi, risultano non pervenuti.
In presenza di una circostanza eccezionale come l’incendio, le compagnie aeree avevano l’obbligo di ricollocare i passeggeri su un altro volo. Pratica diffusa per qualsiasi cancellazione, inoltre si aveva l’obbligo di prestare assistenza sia per la cancellazioni che per i ritardi e i dirottamenti. Molti passeggeri sono stati riprotetti su altri aeroporti siciliani, Comiso o Palermo, e sono stati costretti a farsi carico delle spese di trasporto.
In virtù del Regolamento comunitario n. 261/2004 qualora una città o regione sia servita da più aeroporti ed un vettore aereo operativo offra a un passeggero l’imbarco su un volo per un aeroporto di destinazione diverso da quello prenotato dal passeggero, le spese di trasferimento del passeggero dall’aeroporto di arrivo all’aeroporto per il quale era stata effettuata la prenotazione o ad un’altra destinazione vicina, concordata con il passeggero, sono a carico del vettore aereo operativo. Ma tutto questo non è accaduto, qualcosa è andato storto. E centinaia di passeggeri si trovano ancora ad oggi ad aspettare un risarcimento che sembra non arrivare mai.
“Deve ancora essere depositata la relazione da parte dei periti nominati dalla Procura, quindi allo stato non è possibile fare nessuna previsione. Tuttavia, fermo restando il procedimento penale in corso che Confconsumatori seguirà nell’interesse dei passeggeri nel caso in cui emergesse una colpa della società di gestione per il verificarsi dell’evento, tra le altre possibilità si può ipotizzare una responsabilità extracontrattuale” si legge nella nota pubblicata da Confconsumatori Sicilia. “In tal caso, i passeggeri potrebbero chiedere alla stessa società di gestione il risarcimento dei danni subiti. I turisti potrebbero anche chiedere il risarcimento per danno non patrimoniale da vacanza rovinata”.
A un anno di distanza dal disastro, i turisti non si vede riconosciuto ancora, nessun rimborso.
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