Almalaurea 2024: pubblicati i dati relativi agli ex studenti catenesi di Giurisprudenza. Tra i laureati è ancora alto il tasso di disoccupazione.
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Almalaurea 2024: anche quest’anno il Consorzio universitario Almalaurea ha pubblicato i dati riguardo il profilo occupazionale degli studenti laureati nel 2023. Segue l’analisi dei dati relativi al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Catania.
La disamina del Consorzio prende in considerazione 158 dei 230 laureati al Dipartimento di Giurisprudenza nel 2023. Di questi, il primo dato che si evince è l’indirizzo a maggioranza femminile del Dipartimento: con il 72,2% le laureate donne, che sorpassano di gran lunga gli uomini, fermi al 27,8%. Per quanto concerne l’età media del conseguimento del titolo è di 28 anni con una durata media di 8 anni e 4/5 mesi di studi (indice di ritardo Almalaurea dello 0,68, ovvero 3 anni e 4/5 mesi fuoricorso). Il voto medio di laurea è 99 su 110.
L’83,5% degli intervistati ha partecipato ad almeno una formazione post-laurea, con il tirocinio come tipologia di formazione più gettonata (67,7%). Mentre, se si analizza il tasso d’occupazione medio, questo ha una percentuali pari al 33,5%, dati relativi ad un anno dalla laurea. Un altro 33,5% degli intervistati dichiara di essere impegnato in un altro percorso di formazione di formazione, mentre, risulta disoccupato il 32,9% degli studenti laureati.
L’indagine sugli ex-studenti occupati rivela che il tempo medio per l’ingresso nel mercato del lavoro si attesta a circa 4 mesi e mezzo dal conseguimento della Laurea. Dei 53 studenti che hanno trovato lavoro sul campione iniziale di 158, il 20,8% dichiara di aver iniziato a lavorare durante il percorso di studi e di non aver cambiato a seguito del conseguimento del titolo.
L’analisi mostra 3 principali indirizzi per i laureati in giurisprudenza. Questi sono:
Il 22% dei contratti è a tempo indeterminato mentre, il 39,6% rientra nella categoria dei contratti formativi. Lo smart-working è utilizzato dal 22,6% dei lavoratori; la stessa percentuale vale per la diffusione del lavoro part-time. Tutti gli studenti lavoratori dichiarano di essere impegnati nel loro lavoro per circa 35,7 ore settimanali.
Il privato capta l’84,9% degli occupati, lasciando al pubblico il 15,1%. Tra tutti i lavoratori, pubblici o privati la maggioranza dei laureati occupati rimane nelle Isole (67,9%) mentre, circa il 24% si trasferisce al Nord Italia.
La retribuzione netta ad un anno dalla laurea si attesta a 1176 euro mensili per gli uomini mentre a 1030 euro mensili per le donne, palesando una marcata differenza tra i due sessi. In media, la retribuzione netta di un lavoratore laureato in giurisprudenza all’Università di Catania ad un anno dalla laurea è di 1073 euro.
Il 43,4% dei lavoratori dichiara di star utilizzando in misura elevata le conoscenze acquisite durante il percorso di studi; il 39,6% afferma di starlo utilizzando in misura ridotta; invece, il 15,1% dice di non aver ottenuto alcun vantaggio dalle conoscenze acquisite. La formazione professionale acquisita durante l’università è ritenuta gravemente insufficiente dal 13,2 %; poco adeguata dal 45,3%; e, infine, molto adeguata dal 41,5%.
Complessivamente, il 58,8% dei lavoratori laureati in giurisprudenza afferma di essere soddisfatto del suo corso di laurea e di esser contento della sua efficacia nel mondo del lavoro. Il 27,5% ritiene di aver conseguito una laurea abbastanza efficace per il mondo del lavoro; mentre il 13,7% crede che la laurea al Dipartimento di Giurisprudenza non sia adatta al mondo del lavoro. Poco meno del 40% degli occupati continua a cercare lavoro per migliorare la sua posizione.
Pertanto, Almalaurea 2024 conclude il resoconto attribuendo un voto di soddisfazione media di 7,1 su una scala da 1 a 10.
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