Catania, Messina e Palermo: le grandi città siciliane in marcia per commemorare la Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. I cortei, complessivamente tranquilli, hanno riscontrato qualche breve episodio di tensione.
A Catania, l’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, insieme al M5S, al Partito Democratico, a Sinistra italiana e numerosi movimenti sociali, ha sfilato lungo il centro storico. Grande attenzione è stata riservata alla guerra israelo-palestinese. Numerosi movimenti e associazioni hanno promosso attività di sostegno e solidarietà alla Palestina portando avanti la campagna di raccolta fondi “X Gaza posso”.
Contestualmente, nel sacrario dei caduti alla Chiesa di San Nicola all’Arena, il vicesindaco di Catania, il prefetto, l’arcivescovo, il questore e altre autorità hanno celebrato una cerimonia in ricordo della Resistenza, con la deposizione di corona di alloro nel monumento di piazza Dante. Subito dopo, il Vicesindaco, nella corte di Palazzo degli Elefanti, assieme al Sindaco di Militello in Val di Catania e ai rappresentanti dell’Anpi, dei sindacati e delle associazioni dei combattenti, ha deposto la corona d’alloro del Comune alla lapide che ricorda i caduti catanesi per la guerra di Liberazione.
Infine, non sono mancati momenti di tensione. Maria Grazia Leone, segretaria dei Dem di Catania, ha denunciato il tentativo di 4 sedicenti membri dell’Anpi di bloccare lo striscione del PD intimando l’abbandono del corteo.
A Palermo e Messina, l’Anpi ha garantito uno svolgimento tranquillo dei cortei. Gli studenti palermitani, in marcia nel corteo nel centro storico, hanno intonato a gran voce “Bella ciao” invocando una nuova liberazione dalle guerre.