A seguito dell’approvazione da parte del Parlamento Europeo del Chips Act, un provvedimento europeo atto a raddoppiare la produzione di microchip nel vecchio continente, a Catania sarà realizzato un nuovo impianto hi-tech dal valore di 212 milioni di euro. Oltre l’impianto, saranno potenziati pure i siti già esistenti di StMicroelectronics, il colosso dell’Etna Valley, raggiungendo il valore di oltre 360 milioni grazie all’intervento di altri fondi pubblici e privati.
Lo ha annunciato ieri il sindaco Trantino, dopo aver ricevuto conferma dal Ministro per lo sviluppo e il Made in Italy Adolfo Russo: “Il via libera degli organismi comunitari – dichiara il sindaco – delle prime quattro linee pilota promosse in ambito Chips Act, tra cui quella di Catania, conferma il distretto industriale etneo tra le aree industriali capofila nella Nazione italiana e nel continente europeo nei progetti di innovazione e alta tecnologia. Un altro obiettivo raggiunto per cui esprimiamo gratitudine al Premier Meloni e al Ministro Urso che ancora una volta confermano lo straordinario interesse per lo sviluppo di attività produttive ad alto contenuto tecnologico per la Sicilia e Catania, proiettati nella più avanzata frontiera della ricerca scientifica, in un’ottica di partenariato istituzionale di cui andiamo orgogliosi”.
Il Ministro Urso ha spiegato che, una volta ultimati i lavori, l’impianto si concentrerà prettamente sulla ricerca per lo sviluppo di chip ad alta resistenza destinati all’automotive e allo spazio. Il piano si colloca in un contesto più ampio che ha visto l’arrivo di un altro maxi investimento privato, dal valore di oltre 3,2 miliardi di euro, da parte di Silicon Box, un’azienda di Singapore, per la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di microchip nel Nord Italia.