Novità sul caso della classe siciliana costretta a ripetere l'esame di maturità: una prof indagata per aver anticipato gli argomenti d'esame.

Novità in arrivo sul caso della classe siciliana che ha dovuto ripetere gli esami di maturità. Si tratta della situazione in cui si è trovata una classe quinta del liceo linguistico Galileo Galilei di Spadafora, Messina. Tutto è nato quando la famiglia di una studentessa ha presentato ricorso riguardo l’esame di maturità, il quale è stato accolto durante l’estate. Gli esami orali sono quindi stati ripetuti dagli studenti, tra i quali alcuni avevano già iniziato a frequentare l’università, poche settimane fa.
Tuttavia, adesso arrivano le prime indiscrezioni sul caso. In particolare, secondo quanto riportato, una professoressa sarebbe indagata in quanto avrebbe diffuso su WhatsApp a un gruppo di studenti alcuni suggerimenti riguardo le materie d’esame. Si tratta di una vicenda che risale al primo esame orale, sostenuto a giugno dagli 11 studenti della classe siciliana. La donna è adesso indagata dalla Procura di Messina per rivelazione del segreto istruttorio.
Infatti, lo stesso ricorso ha avuto origine da questa situazione, dato che non tutti gli studenti facevano parte della chat di classe nella quale la professoressa ha fornito i suggerimenti. Così, delle studentesse estranee alla chat, hanno deciso di presentare ricorso. In particolare, la Procura di Messina ha reso noto che la professoressa, membro interno della commissione d’esame aveva inviato cinque argomenti “forti” da studiare per l’esame. Tra questi, uno fu effettivamente scelto dalla commissione per iniziare l’esame.
Dopo la ripetizione degli esami di novembre, tutta la classe è stata promossa e la ragazza che ha presentato il ricorso ha ottenuto lo stesso voto di giugno. Nel frattempo, la docente è stata sospesa per alcuni mesi dal comitato di disciplina insediato dal dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale mentre è stata disposta l’archiviazione per altri cinque commissari.
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