Nei primi 7 mesi del 2023, i migranti arrivati nelle coste italiane sono stati 89.158: piรน del doppio rispetto all’anno scorso, quando gli arrivi totali sino al 31 luglio si fermavano a 41.435. Il Paese di partenza principale sembra essere la Tunisia, mentre nel 2022 la Libia si attestava indiscutibilmente come principale porto di partenza.
I dati
Sono questi i dati che emergono dal report annuale di Ferragosto pubblicato dal Viminale; seguono le informazioni principali contenute nel dossier del Ministero degli Interni:
- Un aumento degli arrivi del 115,8% nel 2023 rispetto al 2022;
- Degli 89.158 migranti sbarcati, 10.285 sono minori non accompagnati sbarcati: l’83,50% in piรน rispetto al 2022;
- Le modalitร di arrivo e soccorso dei migranti sono state le seguenti: 64.764 salvati a seguito di eventi Sac (soccorso navale delle Forze dell’Ordine coordinato dalla Capitaneria di Porto); 24.394 arrivati autonomamente sulle coste italiane e identificati dopo lo sbarco; 3.777 soccorsi dalle ONG;
- I rimpatri sono aumentati del 28%, passando da 2.000 a 2.561;
- Aumentati anche i posti disponibili nel sistema nazionale di accoglienza (+12,68%) che passano da 79.153 a 89.193;
- Aumento del 70% delle domande di permesso di soggiorno: 42.475 nel 2022, 72.460 nel 2023;
- Stabile il numero di domande esaminate e i permessi di soggiorno rilasciati.
Le parole del ministro
Intervistato da “Il Messaggero”, il ministro dell’Interno Piantedosi dichiara di voler corroborare “il sistema delle espulsioni soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose”.
“Metteremo risorse e procedure piรน veloci per la realizzazioni di Cpr, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere“, ha detto il ministro, promettendo un provvedimento entro settembre che aumenti le risorse finanziare deputate a far fronte al problema. “Abbiamo ottenuto – continua il ministro – nell’ultimo anno, un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale” e, riguardo il decreto Cutro di recente approvazione, afferma: “Ci ha consentito una gestione piรน ordinata del fenomeno; gli effetti ci incoraggiano a continuare su questa linea“, sottolineando che il raddoppio degli sbarchi รจ in realtร “frutto di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia“.
Nel frattempo, non si fermano gli sbarchi a Lampedusa e fra il 14 e il 15 agosto, giornata della pubblicazione del dossier del Viminale, l’isola del Canale di Sicilia ha registrato altri 754 arrivi.
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