Come viene spesso ricordato, il settore del gioco pubblico vive un momento di grande successo e crescita in Italia. A testimoniare questo trend è l’aumento del volume delle scommesse, ma anche la sempre più ricca quantità e varietà di giochi offerti agli appassionati online. E nonostante le crisi economiche e le difficoltà legate al lockdown da covid-19, gli italiani non hanno mai smesso di giocare e sfidare la fortuna.
Purtroppo però non ci sono solo successi e periodi ricchi di prosperità per il gambling, ma ci sono anche delle pagine spiacevoli che non possono essere ignorate. Il gioco pubblico infatti è un obiettivo molto appetibile per l’odierna criminalità organizzata, soprattutto perché l’attuale legislazione sanzionatoria risulta essere modesta. Cerchiamo di fare chiarezza rispetto a questo argomento!
Mentre il gambling trova sempre più strade per affermarsi in modo legale, anche attraverso i casino online in Italia, ci sono ancora casi di cronaca che confermano un comportamento tutt’altro che trasparente e sicuro. Ad occuparsi di controllare il settore di gioco e preservare i giocatori, è l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che svolge un eccellente lavoro di monitoraggio e contrasto, inoltre offre attivazione e annullamento dell’autoesclusione dai siti ADM. Nonostante ciò però ci sono ancora dei buchi neri importanti che permettono ai malintenzionati di inserirsi sfruttando l’assenza di una vera a propria riforma.
Ciò che infatti è presente ad oggi nel settore è una normativa che purtroppo non va a coprire completamente certe infiltrazioni. Tutto questo vuol dire che ci si trova di fronte a un gap importante tra gioco pubblico e criminalità che diventa sempre più esperta e ovviamente evoluta. La lotta all’illegalità era una delle parti principali contenute nella Legge Delega del Sottosegretario al MEF Federico Freni, una legge che purtroppo come abbiamo detto non è mai arrivata a destinazione.
La fine del 2022 si farà ricordare per tante cose, è innegabile, ma tra queste non può mancare una notizia di cronaca che chiama in causa direttamente il gioco pubblico. È stato infatti effettuato un sequestro di beni ai danni di un imprenditore da parte delle Fiamme Gialle di Bari. L’uomo, attivo nel mondo del gioco pubblico, operava come master per un’azienda maltese. Tale azienda, pur essendo autorizzata alla raccolta di gioco e scommesse, lavorava anche con una rete parallela di promotori di gioco illegale. Nel complesso sono stati sottratti al fisco ben 2,5 milioni di euro.
Il caso avvenuto in Puglia rispecchia il quadro preoccupante delle illegalità che si registrano ancora oggi nel gioco d’azzardo nel nostro Paese. A confermare la situazione è stato il Procuratore aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia Giovanni Russo, secondo il quale la criminalità organizzata sia business oriented. E in questo il mondo del gambling è ancora considerato un “pozzo” dove poter attingere sfruttando le sanzioni irrisorie.
L’obiettivo è, e deve essere quello di interrompere la rete illegale che si sta muovendo parallelamente rispetto al gioco legale, offrendo sempre maggior garanzia ai giocatori.
Da diversi anni si sente parlare di questa riforma imminente, pronta a massimizzare il livello di sicurezza rispetto al gioco legale. Purtroppo però siamo ancora in alto mare e l’attesa diventa sempre più lunga. Attualmente la Legge Delega è pronta ma sembra che non verrà ancora presa in esame, soprattutto visto il recente cambio di governo, impegnato a far fronte a diverse problematiche.
Indubbiamente l’intero sistema corre il rischio di dover gestire in extremis un comparto che è fatto di normative che spesso cambiano da regione a regione. Chissà che presto, tra inflazione, caro bollette e caro vita non possa anche arrivare il momento di concentrarsi sul problema illegalità del gioco, già a partire dai prossimi mesi.
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