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Scala dei Turchi, Valle dei Templi gestirà zona demaniale: ipotesi biglietto unico

Accordo tra Comune di Realmonte, Regione Siciliana e Parco Archeologico della Valle dei Templi per la gestione della zona demaniale: previsto biglietto unico.

Se ne era già discusso in passato ma adesso si tratta di una realtà: è definitivo l’accordo tra il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, la Regione Siciliana e il Comune di Realmonte per la gestione della Scala dei Turchi. Tuttavia, va specificato che il parco della Valle dei Templi gestirà esclusivamente la zona demaniale e non l’area di competenza privata.

“Non gestiremo in toto la Scala dei Turchi, ci occuperemo solamente dell’area demaniale (circa 1.800 metri quadrati) che è stata delimitata con decreto del dipartimento regionale dell’Ambiente confinante con il mare, che è quindi di demanio pubblico e non privato, affidata da luglio scorso, in concessione decennale al Comune, con possibilità di rinnovo” ha spiegato Roberto Sciarratta, direttore del parco della Valle dei Templi.

“La proposta di gestire il sito, attraverso un ingresso contingentato e controllato, che metta fine a un uso improprio della Scala dei Turchi – ha poi proseguito Sciarratta – è stata accolta favorevolmente dal Parco, in sinergia con l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Scarpinato. Abbiamo subito preso in considerazione l’ipotesi di istituire un biglietto unico con un percorso congiunto di visita guidata da Villa Romana alla Scala dei Turchi. L’idea è quella di offrire ai visitatori di tutto il mondo una parte considerevole delle bellezze di Agrigento attraverso un accordo che rispetti vincoli, limiti e possibilità”. 

“Questo – ha infine aggiunto l’assessore Scarpinato – significa rispetto delle norme, delle regole e ovviamente delle proprietà altrui, passando per la tutela, valorizzazione e fruizione dei nostri beni paesaggistici. L’iter dovrà consentire un uso ragionevole del sito, una messa in sicurezza dei luoghi, dei visitatori e dei lavoratori, in assoluta condivisione tra l’amministrazione comunale, il Parco e la Regione Siciliana, per ottenere l’utilizzo dell’area di grande interesse culturale e paesaggistico”.

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