A breve saranno tre anni: tre lunghi anni dallo scoppio della pandemia da Coronavirus in Italia e nel mondo, evento che ha cambiato più che mai l’inizio del nuovo decennio del ventunesimo secolo. Ad oggi, tuttavia, si è imparato a reagirvi: la migliore arma a disposizione di tutti è senza dubbio la vaccinazione, che permette di formare gli anticorpi per resistere tanto al ceppo base del Covid, quanto alle sue temibili varianti.
In Italia, è stato da poco dato l’ok alla somministrazione delle quinte dosi: come anche per la quarta, sebbene non vi sia più l’obbligo vaccinale, questi richiami vengono consigliati soprattutto agli over 60 e a quella parte di popolazione considerata “fragile”, più incline a rimanere vittima di contagio. Ma tra i “fragili”, figura anche una categoria fino ad ora lasciata in disparte nella campagna vaccinale: i bambini sotto i 5 anni. Ed è proprio per la fascia 6 mesi – 5 anni che è arrivato infine l’ok da parte dell’EMA.
Di quest’argomento si tratterà in queste ore durante la riunione del comitato tecnico-scientifico appartenente all’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco: secondo quanto raccolto dall’Adnkronos Salute, tuttavia, si dibatterà su argomenti quali la disponibilità di dati limitati e l’attuale andamento epidemico. Ecco perché, con ogni probabilità, l’AIFA darà l’ok alla vaccinazione per questa nuova fascia d’età, purché si dia priorità principalmente ai bambini immunodepressi, fragili, la cui salute è spesso a rischio.