Il rientro a scuola si avvicina. Alunni, docenti e personale scolastico torneranno in classe senza l’obbligo di indossare le mascherine ma nel rispetto del distanziamento e con l’obbligo della vaccinazione. “Superati” i problemi legati al Covid ne emergono, però, altri. Legati, in particolare, alla carenza di docenti e di personale scolastico più in generale.
L’allarme dei sindacati
“Anche quest’anno scolastico prende l’avvio con molte incognite che hanno radici profonde – dichiara Ivana Barbacci segretario Cisl Scuola – : mi riferisco all’annoso problema del precariato; dobbiamo rilevare una carenza sulla copertura dei posti vacanti dei docenti, le cattedre in alcuni casi verranno coperte sotto al 50% rispetto alle disponibilità offerte dal ministero dell’Economia e bisognerà ricorrere a contratti a tempo determinato”.
Secondo alcuni calcoli, all’appello mancherebbero ben 200 mila supplenze annuali.
Manca anche “il personale Covid” e i presidi
I sindacati lamentano, inoltre, anche la presenza del cosiddetto “organico Covid”.
“Per due anni la scuola ha avuto un organico aggiuntivo a prima di 80mila persone tra docenti e Ata – lamenta Marcello Pacifico di Anief – , poi di 40mila, invece quest’anno sembrerebbe che non ce ne sia bisogno, ma non è così“.
Pochi anche i dirigenti scolastici. Basti pensare che nel Lazio mancano circa 50 presidi e oltre 500 ne mancano in tutta Italia.
“Si tratta – afferma Cristina Costarelli presidente Anp Lazio – sicuramente di un anno che affrontiamo con maggiore positività rispetto agli ultimi anni trascorsi ma rimangono tanti problemi: mancano anche i dirigenti scolastici, i cui gli organici sono sottodimensionati per motivazioni economiche”.