Arrivano le nuove indagini AlmaLaurea 2021 per poter tracciare il profilo di studentesse e studenti che si laureano dopo aver concluso il percorso universitario al Dipartimento Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell'Università di Catania.
Indice
Attraverso le indagini AlmaLaurea 2021 possiamo tracciare un profilo ben definito delle studentesse e degli studenti che scelgono di iniziare un nuovo percorso universitario e le loro prospettive future in campo lavorativo. Oggi analizziamo i nuovi numeri stilati e resi pubblici dal Consorzio e tutto quello che concerne il profilo dei laureati del Dipartimento Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania.
Secondo i dati riportati da AlmaLaurea, la maggior parte dei nuovi iscritti al Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali risultano e proveniente principalmente da istituti secondari di secondo grado con diploma scientifico. Attraverso quanto estrapolato dall’ultima indagine annuale sul profilo studenti, l’84,3 % dei 245 laureandi, che hanno compilato l’apposito questionario alla fine del loro percorso di studi, possiede un diploma liceale. Per essere più precisi, il 55,2% arriva da un Liceo scientifico ed il 20,9% dal classico. Più bassa è la percentuale di provenienza da un Istituto tecnico, per un totale di 14,2 %.
Per quanto riguarda i dati sulla condizione occupazionale, invece, si nota che nel corso del 2021 i laureati del Dipartimento Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università dell’ateneo catanese sono stati 331 (196 alla triennale e 135 magistrale biennale). Attraverso i 245 laureati intervistati si può tracciare un profilo preciso e concreto delle studentesse e degli studenti che hanno intrapreso e concluso il percorso universitario.
I dati ci indicano che il ben 63,1 % del totale è composto da donne mentre gli uomini costituiscono soltanto il 36,9%. L’età media dei laureati triennali, invece, è di oltre 24 anni, mentre i laureati magistrali ottengono il titolo entro il 27esimo anno di età. La media del voto di laurea per gli studenti di triennale è 105, mentre per il biennio magistrale il voto medio è addirittura più alto, arrivando ad una media di 111. Se consideriamo la durata degli studi si nota come gli studenti di triennale impieghino circa poco più di 4 anni per arrivare a conseguire il titolo, mentre per la magistrale gli anni ammontano a poco più di due.
Quali sono le prospettive per gli studenti post-laurea? Esaminando i dati si riscontra che il 9% degli ex iscritti al Dipartimento Scienze biologiche, geologiche e ambientali con solo il titolo di primo livello possiede già un’occupazione, mentre la percentuale degli studenti di magistrale è circa del 40%. Mentre il 33% di laureati in magistrale attualmente non lavora ma è in cerca di un impiego, mentre il restante 27% di loro non lavora e non è in cerca di un’occupazione.
Per quanto riguarda gli ex studenti appartenenti alla triennale, il 11,7% di questo gruppo è in cerca di lavoro mentre il 79,3% non sembrerebbe attualmente interessato ad essere assunto.
Importante è inoltre fare un ulteriore distinzione per quanto riguarda il genere: la percentuale di donne laureate (triennale 9,1%, magistrale 50,7%) che hanno un’occupazione è nettamente inferiore a quella degli uomini: con solo laurea triennale, secondo i dati, sono circa il 10,9%, con titolo di magistrale arrivano al 67,7%.
Un ultimo punto da prendere in considerazione è la minima percentuale che appare tra il tasso di occupazione al 28,6% e quello di disoccupazione, pari al 30,7% dei giovani laureati. Un incremento positivo da non sottovalutare.
Secondo quanto riportato nel rapporto AlmaLaurea, circa la maggioranza dei laureati del Dipartimento Scienze biologiche, geologiche e ambientali (più precisamente il 57,7%) lavora nell’ambito delle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione. Il 15,4% si occupa di professioni tecniche e altre mansioni, il 9,6% è impiegato in professioni esecutive nel lavoro d’ufficio, e solo l’1,9% è impiegato tra imprenditori, legislatori e alta dirigenza.
Ricoprono un’altissima percentuale (il 71,2%) gli ex laureati che lavorano maggiormente nell’ambito del privato. I rami più ambiti sono sicuramente la sanità (26,9%), istruzione e ricerca (21,2%) e il commercio (11,5% circa, preferito dai laureati in triennale con il 23,1% degli intervistati).
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