L’ultimo anno accademico 2021/2022 ha registrato un calo delle immatricolazioni del -3% rispetto all’anno precedente 2020/2021, più forte negli atenei del Mezzogiorno (-5%). Inoltre il numero degli immatricolati è ancora oggi inferiore rispetto a quello del 2003/04 (-5%).
Questi sono i dati che emergono dal ventiquattresimo Rapporto del Consorzio Interuniversitario Almalaurea, in base al profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato nella sede dell’Università di Bologna. Tra gli altri dati che emergono dal rapporto, risulta che sono in crescita sia occupazione che retribuzioni sono in un aumento anche se, ad un anno dal conseguimento del titolo, il lavoro è soprattutto a tempo determinato e riguarda circa il 40% degli occupati.
Nel 2021, il tasso di occupazione rispetto al 2019, ad un anno dal titolo, segna un +2,9% per i laureati di secondo livello e solo del +0,4% per quelli di primo livello. Invece, per quanto riguarda la retribuzione mensile netta, a un anno dal titolo, nel 2021 è al +9,1% per i laureati di primo livello, pari a 1.340 euro, e +7,7% per quelli di secondo livello, pari a 1.407 euro.
L’età media per il conseguimento della laurea arriva a 25,7 anni, mentre nel 2011 era 26,9 anni. Migliora anche la regolarità negli studi in modo costante, soprattutto grazie alla proroga della chiusura dell’anno accademico concessa agli studenti per l’emergenza Covid-19.