Diversi giovani, soprattutto dopo l'emergenza sanitaria, guardano alle università telematiche: lo confermano alcuni recenti dati.
Negli ultimi anni gli studenti si sono ampiamente confrontati con la DaD, al pari dei lavoratori con lo smart working. Non si esclude che ,l’e-learning possa sopravvivere anche nei prossimi anni e possa finire per condizionare anche le scelte da prendere dopo il diploma e rendere definitiva la preferenza per le università telematiche.
Significativi, in tal senso, i risultati dell’Osservatorio “Università Telematiche”, realizzato dal portale studentesco Skuola.net in collaborazione con il CFU – Centro Formativo Universitario.
Sono stati intervistati, in totale, 4.000 alunni delle scuole superiori. Tra questi, 1 su 2 vorrebbe prendere in considerazione anche l’offerta degli atenei telematici. Inoltre per 1 intervistato su 10 l’università telematica è al momento ai primi posti tra le possibili scelte.
Tra i motivi per cui gli studenti potrebbero prediligerebbero le università telematiche figurano sicuramente il “risparmio”, e non soltanto in termini economici, bensì anche in merito al tempo e la “qualità della vita”. Il 30% degli intervistati, in particolare, prediligerebbe questa alternativa in quanto permette di studiare e seguire le lezioni nei luoghi e nei tempi preferiti, evitando spese per spostamenti o affitto di case etc. e minimizzando anche il costo dei libri. Andrà ricordato, di fatto, che solitamente le “telematiche” forniscono materiali di studio.
Si aggiungono a queste motivazioni, altre di carattere etico. Una percentuale minore, l’8%, ritiene che frequentare l’università telematica sia una scelta migliore in termini di riduzione dell’inquinamento e risparmio dei costi di produzione della carta. E, ancora, una piccola parte (il 6%) attribuisce alle telematiche un metodo di studio migliore.
Secondo quanto emerso dal sondaggio, inoltre, la metà degli interpellati, il 56%, ritiene che l’e-learning si possa adattare alle esigenze di qualsiasi studente mentre per il 63% questo può garantire una buona qualità degli apprendimenti.
Ciò che frena la scelta di un’università telematica sono spesso i dubbi (e i luoghi comuni) in merito al valore del titolo. Ad ogni modo, dai risultati emerge che 1 giovane su 2 non ritiene che la laurea presa online abbia meno valore di quelle “tradizionali”.
Cosa pensa chi, invece, frequenta già un’università telematica? Ad oggi, tra gli iscritti, la stragrande maggioranza (85%) si ritiene soddisfatta. Il 35% , invece, è “molto soddisfatto” di come la propria università abbia gestito la didattica. E, per un eventuale percorso post-laurea (master, dottorato, ecc.), ben 7 su 10 già pensano di confermare la scelta.
Non si può dire lo stesso nelle università tradizionali, che durante l’emergenza sanitaria hanno adottato la modalità da remoto che, però, non ha convinto gli iscritti tanto quanto hanno fatto gli atenei online. Soltanto il 16%, di fatto, si dice “molto soddisfatto” dell’esperienza vissuta.
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