UNICT – L’Ateneo ricorda il giuslavorista Massimo D’Antona: organizzato convegno

Il 20 maggio del 1999 il giuslavorista Massimo D'Antona venne brutalmente assassinato. Ben 23 anni dopo l'Università di Catania organizza un convegno su lavoro e tecnologie in suo ricordo.

Il 20 maggio ricorre il 23esimo anniversario della barbara uccisione di Massimo D’Antona, giuslavorista vittima delle Nuove Brigate Rosse. Professore anche all’Università di Catania, che gli ha dedicato il Centre for the study of European Labour law e la biblioteca “20 maggio” nei locali di via Gallo 25.

In ricordo del docente, il Dipartimento di Giurisprudenza insieme al Dipartimento di Scienze politiche e sociali e al Centre for the study of European Labour law “Massimo D’Antona” dell’Università di Catania organizza un convegno su lavoro e tecnologie.

Venerdì 20 maggio, dalle 9:00, nell’Aula magna del Palazzo Centrale (piazza Università, 2) e sulla piattaforma Microsoft Teams, si tratterà l’evoluzione del diritto del lavoro alla luce delle nuove tecnologie nell’ambito dell’incontro Lavoro e tecnologie nel ricordo di Massimo D’Antona.

Sarà il Rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo, insieme al  direttore del Dipartimento di Scienze politiche e sociali, Giuseppa Di Gregorio, e il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Salvatore Zappalà, ad aprire l’incontro. Sarà seguito da Bruno Caruso dell’ateneo catanese e Silvana Sciarra dell’Università di Firenze, vice presidente della Corte Costituzionale, che si occuperanno di un intervento “in ricordo di Massimo D’Antona”. A seguire numerose relazioni di vari professori dalle università di tutta Italia.

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Inoltre, durante il corso dell’incontro saranno presentati il nuovo sito online del Centro Studi Massimo D’Antona e della Biblioteca “20 maggio” e il volume “Lavoro e tecnologie. Dizionario del diritto del lavoro che cambia” di Silvia Borelli, Vania Brino, Claudia Faleri, Lara Lazzeroni, Laura Tebano e Loredana Zappalà (Giappichelli, 2022). In conclusione, l’intervento di Raffaele De Luca Tamajo, dell’Università Federico II di Napoli.

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