La doppia laurea presto sarà legge. Dopo tanto discutere, finalmente la proposta è stata approvata in Commissione Cultura al Senato. Si tratta di un’ottima notizia per i giovani di tutta Italia, poiché la legge prevedrà la rimozione del divieto di contemporanea iscrizione a due corsi di laurea.
Doppia laurea: manca solo il voto finale
“C’è stato un gran bel lavoro di sponda con il presidente Riccardo Nencini – ha dichiarato Alessandro Fusacchia, relatore alla Camera per la proposta di legge –, e ringrazio tutte le colleghe e i colleghi del Senato per il voto di oggi. Dopo aver ricevuto i nulla osta delle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio, hanno infatti respinto gli emendamenti presentati da una senatrice di opposizione, approvando lo stesso testo che avevamo già approvato alla Camera all’unanimità lo scorso ottobre. Adesso manca solo il voto finale in Aula”.
“A questo punto, sono molto ottimista e convinto che quanto prima si chiuderà l’iter legislativo. A margine del collegamento toccante che abbiamo fatto dal Parlamento col presidente ucraino Zelensky, ho avuto modo di riparlarne con la Ministra dell’Università e della Ricerca Cristina Messa. Mi ha confermato il suo pieno impegno a fare tempestivamente i decreti attuativi che serviranno, nel frattempo noi parlamentari riprendiamo il giro in tante città d’Italia per incontrare studenti e docenti, presentare la legge Doppia Laurea e usarla anche per parlare di orientamento, nuove competenze e nuove opportunità di formazione”, conclude Fusacchia.
“Divieto anacronistico e svantaggioso”
“In commissione cultura oggi abbiamo dato il via libera al testo di legge che prevede il venir meno del divieto di iscrizione a due corsi di laurea contemporaneamente. Contiamo di arrivare presto in aula per l’approvazione definitiva. Lavoriamo per dare una risposta concreta a tantissimi giovani che da tempo invocano l’abolizione di un divieto anacronistico e obiettivamente svantaggioso. Oggi il proposito è decisamente più vicino”. Così Danila De Lucia, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura e Istruzione al Senato.