Assegno unico 2022: a marzo i primi pagamenti per le domande relative al 2022. Di seguito le procedure per inoltrare le domande relative all'anno corrente.
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Assegno unico 2022: il 1° marzo saranno effettuati i pagamenti relativi all’anno 2021. Invece, per presentare domanda per l’anno corrente c’è tempo fino a giugno. Si tratta di aiuto da parte dello stato per le famiglie che ne hanno diritto.
Si ha diritto all’assegno dal settimo mese di gravidanza della madre e fino al ventunesimo anno di età del figlio. L’importo va a scalare all’aumentare del reddito Isee: si passa da un massimo di 175 euro mensili per chi ha un Isee pari o inferiore a 15mila euro e si arriva a un minimo di 50 euro per gli Isee dai 40mila euro in su. Il valore dell’assegno può aumentare in caso di famiglie numerosi o di figli disabili.
Per poter richiedere l’assegno unico 2022 c’è tempo fino a giugno 2022. L’Inps ha reso noto che al 31 gennaio 2022 le domande pervenute sono state 1.123.348.
Per ricevere l’assegno, ad esempio, è necessario che il titolare del conto corrente identificato dal codice IBAN specificato nella domanda sia il richiedente dell’assegno unico. Infatti non è possibile far accreditare l’assegno su conti correnti non intestati al soggetto che presenta la domanda. Ma, è possibile chiedere l’accredito della somma su un conto corrente cointestato al beneficiario che ha presentato la domanda.
Le domande possono essere presentate in diversi modi: accedendo dal sito Inps al servizio “Assegno unico e universale per i figli a carico” con SPID almeno di livello 2, Carta di Identità Elettronica 3.0 (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS), oppure contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico) o tramite enti di patronato, attraverso i servizi telematici offerti gratuitamente dagli stessi
L’assegno unico è compatibile con eventuali altre forme di sostegno in denaro a favore dei figli a carico erogate da Regioni, Province autonome di Trento e di Bolzano o enti locali e con il Reddito di Cittadinanza. In quest’ultimo caso l’assegno sarà accreditato sulla carta RdC che i percettori di questa misura possiedono già e non è necessario presentare apposita domanda, perché verrà erogato d’ufficio dall’Inps.
L’assegno può essere richiesto da lavoratori dipendenti o autonomi, pensionati, disoccupati, cittadini italiani o di uno Stato Ue o familiari, titolari del diritto di soggiorno o di soggiorno permanente, oppure cittadini di uno Stato non appartenente all’Ue con permesso di soggiorno Ue di lungo periodo, o titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività per più di sei mesi o titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi.
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