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Scuola, laureandi per sostituire 40 mila docenti no vax: la proposta dei presidi

Gli insegnanti non vaccinati andranno presto sostituiti: i presidi chiedono che a loro posto entrino in classe i laureandi.

In occasione delle festività natalizie, le scuole di tutta Italia chiuderanno per qualche giorno. Gennaio, tuttavia, è dietro l’angolo e sarà un mese importante per due ragioni: riprenderanno le lezioni e verrà ufficializzato il numero di insegnanti che non hanno proceduto con la vaccinazione contro il Covid-19 e che, per tale ragione, perderanno la cattedra. 

Va, di fatto, ricordato che dallo scorso 15 dicembre per questa categoria di lavoratori è scattato l’obbligo vaccinale: dopo questa data, soltanto il 20% dei circa 50 mila insegnanti che non ancora vaccinati avrebbe effettuato la prima dose. 

Ciò significa che circa 40 mila docenti a breve non potranno più entrare in contatto con gli studenti e, dunque, andranno necessariamente sostituiti.  Ma con chi?

Dato che le graduatorie dei supplenti di ogni ordine e grado sono esaurite da diversi mesi, alcuni presidi puntano ad “arruolare” i laureandi: è quanto confermato ai microfoni de Il Messaggero dalla dirigente scolastica e presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio Cristina Costarelli.

“Ormai le scuole –  ha dichiarato a Il Messaggero Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio – chiamano attraverso le Mad, le Messe a disposizione, quindi fuori dalle graduatorie tradizionali. Poi si passa a chiamare anche i laureandi, è una necessità: la didattica va portata avanti, se non ci sono i docenti bisogna trovare una soluzione”.

Secondo quanto precisato ancora da Costarelli, la chiamata dei laureandi “è regolamentata per la facoltà di Scienze della formazione, quindi per gli insegnanti delle elementari, ma viene di fatto estesa anche ad altre lauree per le superiori: per matematica e per le materie professionalizzanti degli istituti tecnici e professionali”.

Anche Valeria Sentili, dirigente dell’istituto comprensivo Morvillo di Roma, si è schierata a favore di questa proposta.

“Non posiamo lasciare le classi scoperte – ha dichiarato a Il Messaggero la dirigente Valeria Sentiliho già chiesto le liste dei laureandi alle facoltà di Scienze della formazione della Sapienza e di Roma Tre per sapere su quante persone possono contare”.

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