Come ogni anno in questo periodo, AlmaLaurea ha pubblicato i dati statistici dei laureati italiani: di seguito il profilo degli studenti di Giurisprudenza dell’Università di Catania e la loro condizione occupazionale.
Come ogni anno, il Consorzio Interuniversitario Almalaurea ha effettuato delle indagini relative agli studenti di tutti gli atenei aderenti all’iniziativa in riferimento all’anno 2020, ovvero 76 atenei italiani. Tra gli atenei partecipanti a tale iniziativa è presente anche l’Università di Catania e gli studenti iscritti ai vari dipartimenti. Dalle statistiche emerse sui laureati al corso di laurea magistrale in Giurisprudenza sono emersi dati interessanti. Di seguito sarà analizzato il profilo di tali studenti e la loro posizione occupazionale.
Per quanto riguarda l’origine sociale, il 36,4% degli studenti posti al questionario aveva almeno un genitore laureato, mentre il 19,5% possedeva entrambi i genitori con laurea e il 62,8% non ha nessun genitore laureato.
L’età media di conseguimento della laurea per i laureati magistrali a ciclo unico in Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Catania è di circa 27 anni in 7 anni di Università su un campione di 261 studenti intervistati.
Inoltre, vi è stato un miglioramento nei dati che riguardano la regolarità negli studi negli ultimi 10 anni. Infatti, la capacità di concludere il corso di laurea nei tempi previsti dagli ordinamenti è migliore negli ultimi anni. Infatti, seppur la pandemia da covid-19 ha avuto degli effetti negativi sulla posizione che riguarda l’occupazione post laurea, ha invece registrato un miglioramento costante e marcato nella capacità di concludere il percorso universitario in tempo.
Se nel 2010 solamente il 39% concludeva gli studi in corso, nel 2020 il 58,4% è riuscito a completare il percorso accademico negli previsti dal regolamento didattico.
Tuttavia, su tale campione intervistato il voto medio di laurea è pari a 97/110 e lode e la durata del percorso è di circa 8 anni con un margine di 3 anni di ritardo.
Il questionario posto da Almalaurea ha analizzato anche la parte che riguarda gli studi effettuati all’estero con i programmi Erasmus+ e le esperienze di studio all’estero. Tuttavia, solamente il 12,5% degli studenti italiani dei diversi atenei nel 2020 ha effettuato un periodo di studi all’estero.
I laureati di primo livello sono tendenzialmente meno coinvolti dalle esperienze di studio all’estero, difatti, solo il 9,4% ha effettuato un periodo di studio in un altro paese, mentre il profilo dei laureati magistrali biennali (16,4%) e magistrali a ciclo unico (17,8%) sono maggiori.
Inoltre, tra i laureati che hanno maturato un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso di laurea, l’82,8% ha sostenuto almeno un esame che è stato convalidato al rientro in Italia. Il 23,4% di chi ha svolto un periodo di studio all’estero vi ha anche preparato una parte rilevante della tesi.
L’attività lavorativa, di qualunque natura, svolta nel corso degli studi caratterizza il 66% dei laureati di primo livello di qualunque facoltà. Gli studenti in ambito giuridico che hanno svolto un percorso lavorativo durante gli studi è del 75,9% a livello nazionale.
Tuttavia, nell’ateneo catanese, il 42,9% degli studenti iscritti al corso di laurea magistrale in Giurisprudenza ha avuto esperienze lavorative mentre studiava mentre il 57,1% non ha mai lavorato durante il periodo universitario.
Il questionario posto da almalaurea per gli ex studenti iscritti al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurispurenza, ha evidenziato che il 65,5 % su 255 studenti sottoposti al questionario attualmente lavora, il 20,8% è alla ricerca di un lavoro e il 13,7% attualmente non cerca lavoro. I dati riguardano il 68,3% delle donne intervistate e 31,7% degli uomini.
Inoltre, l’89,2% hanno iniziato a lavorare poco dopo la laurea. Il 35,3 % ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato e il 44,3% lavora autonomamente. Tuttavia, è emerso che le ore lavorative degli intervistati sarebbero di circa 38 settimanali. Inoltre, il 22,2% lavora nel pubblico e il 77,2% nel privato e lo 0,6% no profit.
Un dato molto interessante è che il 69,5 % degli ex studenti dell’Ateneo catanaese ha trovato lavoro nelle isole italiane e quindi anche in Sicilia e dunque non ha cercato lavoro in altre regioni.
Per quanto riguarda le retribuzione mensile dei neo-dottori in Giurisprudenza riporta una minima variazione tra le retribuzioni mensili per le donne e gli uomini. Infatti, il guadagno è di circa 1490 euro al mese per gli uomini e 1332 euro mensili per le donne.
Alla fine del questionario, l’81% degli intervistati ha sostenuto che la laurea sia stata molto efficace in ambito lavorativo e si ritiene soddisfatto del percorso di studi intrapreso.
A confronto con le precedenti rilevazioni di AlmaLaurea si deve tener conto delle recenti tendenze del mercato del lavoro, fortemente influenzate dall’emergenza sanitaria da Covid-19 che, a partire dai primi mesi del 2020, ha investito anche il nostro Paese impattando sulle opportunità occupazionali dei laureati.
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