In queste ore l’esecutivo di Draghi in collaborazione con il Commissario straordinario dell’emergenza, il generale Francesco Figliuolo, sta studiando un piano che possa permettere agli studenti di tutta Italia di tornare sui banchi al 70% dopo le festivitร pasquali. Draghi vuole mantenere la sua promessa e il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sta lavorando al progetto, coadiuvato dal neoconsulente Agostino Miozzo.
Nel frattempo prosegue seppur a rilento la campagna vaccinale per i docenti e il personale Ata, soprattutto dopo il caso AstraZeneca. Fino a ieri lo staff scolastico vaccinato era pari al 70%. Ancora paura e incertezza tra molti docenti under 55 che devono essere sottoposti al vaccino. Continuano le disdette del personale scolastico che vuole affidarsi al Pzifer o al Moderna.
L’idea del Ministro Bianchi sarebbe quella di istituire uno screening di massa agli studenti, eseguendo test rapidi ogni lunedรฌ. In caso di positivitร , si potrebbe passare al tampone molecolare, per confermare o meno la presenza del virus all’interno dell’organismo dello studente. Figliuolo, perรฒ, ha subito fermato la proposta di Bianchi per motivi economici, tempistici e organizzativi: per le casse dello Stato sarebbe un costo difficile da ammortizzare, se si pensa che un test rapido costa sui 20 euro. Inoltre il rischio di file, assembramenti e ritardi a lezione sarebbe troppo alto.
L’Associazione Nazionale Presidi giร da mesi chiede di introdurre a scuola dei test rapidi saltuari. Il microbiologo Andrea Crisanti ha dichiarato a Repubblica che non serve a nulla sottoporre tutti gli studenti al tampone: “Il nostro Paese passa con troppa facilitร dal nulla al tutto – ha aggiunto – per poi tornare al nulla. Serve, invece, un controllo periodico su base statistica”.