Mentre si prosegue con il secondo giro di consultazioni, il Premier incaricato, Mario Draghi, avrebbe già cominciato a rendere noti alcuni dei punti prioritari della sua agenda di Governo. Tra questi, oltre alla salute e al lavoro, ci sarebbe anche il nodo scuola e spunta l’ipotesi di un prolungamento delle lezioni in classe fino alla fine di giugno, con lo scopo di recuperare i giorni persi durante l’anno scolastico in corso.
Il Governo Draghi, quindi, tra le prime linee d’intervento prevederebbe una rimodulazione del calendario scolastico dell’anno in corso, in modo tale da permettere agli studenti di recuperare i giorni persi a causa della pandemia e della chiusura degli istituti.
A mettere sul tavolo di discussione la questione scuola sarebbe stato lo stesso ex presidente della Bce, durante gli incontri con i gruppi parlamentari, definendo l’istituzione scolastica come “uno strumento da utilizzare contro i divari geografici, generazionali e di genere”.
Se e come esisteranno i presupposti per un reale prolungamento del calendario scolastico, resta ancora da decidere. Non sono pochi, infatti, gli ostacoli da aggirare per mettere in atto un tale linea d’azione, partendo dall’oggettiva difficoltà di svolgere lezioni in classe con le temperature estive, fino ad arrivare all’impatto sul calendario della maturità.
Tra le priorità del Governo Draghi riguardanti la scuola ci sarebbe anche quella di ovviare al più presto al problema delle cattedre vacanti, potenziando il corpo docenti in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico a settembre.