Saldi 2021 in Sicilia: le misure restrittive determinano una nuova frenata: calano gli acquisti e gli incassi. La preoccupazione dei commercianti secondo Confersercenti.
La zona rossa non starebbe facendo altro che aggravare la condizione, già preoccupante, del commercio in Sicilia, dove si registra un calo degli incassi del 50% rispetto all’inizio del 2020. Questa situazione allarmante emergerebbe dai dati di Confesercenti Sicilia, che ha effettuato un’accurata indagine in relazione alla prima settimana di saldi in Sicilia, L’indagine ha interessato 70 aziende del territorio, tutte comprese nel settore dell’abbigliamento e delle calzature, alle quali è stato somministrato un questionario, comprendente otto domande.
Il 70% delle imprese prese in esame è dislocato nelle città metropolitane di Messina, Palermo e Catania, mentre il 30% ad Agrigento e Ragusa. Durante la compilazione del questionario, ai commercianti è stato chiesto di fare un primo bilancio sull’andamento dei saldi in Sicilia, potendo scegliere tra le opzioni “negativo”, “estremamente negativo” e “sufficientemente positivo”.
La totalità degli intervistati ha scelto le prime due opzioni, di cui quasi 7 su 10 si sono indirizzati sull’espressione più grave (“estremamente negativo”). Con un altro quesito è stato chiesto anche di quantificare le perdite e a questa domanda il 65% ha risposto “oltre il 50%“, mentre il 35% ha giudicato le perdite “entro il 50%”.
“Si tratta di un risultato estremamente preoccupante – ha espresso i suoi timori il presidente di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina – specie perché siamo all’avvio di quello che sempre più appare come un nuovo lockdown e che colpirà ancora una volta il settore dell’abbigliamento e calzature che fino ad oggi non è stato tenuto nella giusta considerazione in fatto di ristori“.
Si è evidenziato, inoltre, come il 69% degli intervistati tema di dover ridimensionare il personale o, addirittura, procedere alla chiusura dei punti vendita, mentre quasi il 12% ha sostenuto di aver già dovuto chiudere un ramo dell’azienda.
Tra i quesiti somministrati da Confesercenti Sicilia, i commercianti hanno dovuto proporre anche i propri suggerimenti in merito. Secondo l’83% la Regione avrebbe dovuto reclamare un peso maggiore rispetto al Governo centrale, mentre per alcuni (35%) potrebbero rivelarsi utili misure straordinarie come la “rottamazione delle scorte in magazzino”, il prolungamento dei saldi (29,4%) e altre misure come la riduzione delle tasse locali e finanziamenti a fondo perduto.
Neppure l’arrivo del vaccino risulta rassicurante per gli intervistati. Il 58,8% si definisce “sfiduciato”, a fronte di un 38,2% “moderatamente fiducioso” e ad un timido 3% “ottimista”.
“Siamo a lavoro in tutte le province – ha concluso Messina – per dar vita a piattaforme di proposte programmatiche che partano dai Comuni per arrivare al governo regionale e nazionale. Proprio venerdì dopo le sollecitazioni di Fiepet Confesercenti, la sigla che riunisce le aziende della ristorazione, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha scritto agli uffici per chiedere il rinvio dell’inasprimento delle misure contro chi non è in regola con il pagamento dei tributi. Siamo convinti che da questo periodo terribile si possa uscire solo attraverso una buona concertazione”.
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