Saranno feste sobrie quelle del 2020, con il Governo Conte che sta preparando il nuovo Dpcm di Natale legge al fine di evitare festeggiamenti in grande e relativi assembramenti che potrebbero causare una terza ondata di contagio. Proprio per questo la prima norma che salta all’occhio è il divieto di cenoni di Natale e di Capodanno nei ristoranti, compresi quelli interni agli Hotel, dopo che è stato notato un numero crescente di prenotazioni con pernottamento per aggirare i controlli. Tuttavia i ristoranti potranno restare aperti a pranzo, nelle zone gialle, il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio. Non sono assolutamente permesse settimane bianche o crociere, e dunque si prevede un Natale e un Capodanno in famiglia, con i parenti più stretti, senza nessuna eccezione.
Il nuovo decreto del Presidente
Il nuovo Dpcm dovrebbe essere approvato oggi. La bozza dovrebbe essere inviata alle regioni preventivamente così che possano queste formulare rilievi prima della convalida da parte del premier Conte, attesa nel pomeriggio di oggi e la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è prevista in serata. Le misure entreranno così in vigore dal 4 dicembre e resteranno valide sicuramente oltre l’Epifania, come ha anticipato il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia.
Il ministro della Salute Roberto Speranza invece è intervenuto in Senato per anticipare alcune delle misure previste. Fra queste anche la riconferma dell’impianto a tre fasce di rischio, con relativi colori arancione, rosso e giallo, che secondo il Governo è servito ad arginare l’espandersi dell’epidemia durante la seconda ondata. L’obiettivo è adesso quello di portare tutto il Paese in fascia gialla tenendo sotto controllo il periodo delle festività.
I divieti di spostamento
Il pericolo più imminente è quello degli spostamenti in vista del Natale e del Capodanno. Molti potrebbero raggiungere le seconde case in regione o altrove, oppure ricongiungersi con i propri cari in una regione diversa da quella in cui ci si trova. Proprio per dipanare ogni possibile equivoco, il nuovo Dpcm potrebbe imporre un limite nello spostamento fra le regioni, anche se con grado di rischio uguale fra loro. Dal 21 dicembre al 6 gennaio non si potrà uscire dal proprio territorio regionale e nelle giornate del 25, del 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021, non si potrà uscire neanche dal proprio comune di residenza. Tuttavia saranno permesse deroghe per ritornare ai luoghi di residenza o di domicilio, fatta eccezione per le seconde case ubicate in altra regione. Restano le consuete eccezioni per motivi di necessità, lavoro o salute.
La riapertura delle scuole
Altro nodo da sciogliere è il problema della riapertura delle scuole. In questi giorni è stata avanzata l’ipotesi di riaprire le scuole, con sede in territori a basso rischio di contagio, prima delle consuete ferie natalizie. Si è optato però infine per il ritorno in classe al 50% per gli studenti delle superiori a partire dal 7 gennaio. La bozza di Dpcm prevede che “le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 50 per cento della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza”.