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Nuovo Dpcm, Italia divisa in fasce: dove si colloca la Sicilia

In attesa del nuovo Dpcm, la Sicilia si trova ad un bivio: al momento nello "scenario 3", manterrà questo status o potrebbe passare nella "zona rossa"?

Nuovo Dpcm: si attende, in queste ore, l’arrivo del nuovo Dpcm che dividerà l’Italia in fasce. Stando agli ultimi dati, la Sicilia si collocherebbe in una sorta di limbo, tra la “zona rossa” e la “zona gialla”, ma comunque nella parte medio-alta della classifica dell’emergenza.

Dopo molti confronti con il governo nazionale, sembra infatti che la Sicilia non si trovi ancora allo “scenario 4”, ovvero quello di “rischio molto alto/alto”, con “trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo”, nel quale secondo i dati dell’Istituto superiore di Sanità rientrano altre regioni. L’Isola non si troverebbe neanche nel gruppo di Regioni che potrebbero passare allo status di “zone rosse”, in cui l’indice Rt ha già superato la soglia dell’allerta di 1.5.


Nuovo Dpcm: quali regioni rischiano il lockdown


La situazione in Sicilia

In questo momento la situazione in Sicilia si può classificare come “scenario 3”, ma nella fascia di “rischio alto”, insieme a Puglia e Toscana, con una situazione più preoccupante di regioni a “rischio moderato”.

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La classificazione, decisiva per rientrare nelle diverse fasce proposte dal nuovo Dpcm che sarà firmato oggi dal premier Conte, dipende non unicamente  dal famoso indice di trasmissibilità: in Sicilia l’ultimo indice stilato dall’Issa è di 1,42, ma potrebbe già essere salito, secondo le proiezioni dei dati dell’ultima settimana.

C’è anche un altro criterio di scelta per determinare l’ingresso di una regione nello “scenario 4”: per l’Iss si dovranno registrare “incidenza dei casi e gravità cliniche elevate», con «pressione sostenuta per i dipartimenti di prevenzione e i servizi assistenziali“.

Il dramma delle terapie intesive

In previsione vi è un piano per incrementare i posti in rianimazione, oltre che dei reparti Covid. Oggi o massimo domani, l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, trasmetterà al Cts regionale il piano per attuare queste misure e scongiurare il dramma delle terapie intensive.  La Sicilia rientra per pochi decimali nella lista nera delle 15 regioni che a detta di Conte “rischiano di andare in sofferenza nelle prossime settimane”.

Lockdown, decisioni: Regione o Governo centrale?

La linea adottata dal presidente Nello Musumeci consiste nel non far ricadere la decisione di lockdown sulle Regioni, che prevedrebbe tutte le responsabilità nei confronti dei cittadini e delle categorie produttive. Se spetterà alla Regione adottare misure contenitive, sarà fondamentale costruire un filtro di condivisione dei livelli di emergenza con i ministri della Salute, dell’Economia e dell’Interno per avere precise garanzie a sostegno dei territori in lockdown”, ha affermato Musumeci citando il richiamo all’unità voluto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Prima di prendere qualsiasi decisione Musumeci vuole leggere il testo di Conte, per “comprendere da subito come aggiornare e rendere più evidenti i parametri per le chiusure localizzate e i margini di manovra che eventualmente verranno assegnati alle Regioni” e per vedere se i “contributi” proposti dalla Sicilia saranno presi in considerazione o meno.

Cosa chiede il Presidente Musumeci

Tra le varie richieste del presidente Musumeci, vi è la richiesta di non decidere la collocazione di una regione in fascia rossa su dei paramentri “troppo sbilanciati sull’indice Rt, poiché nell’Isola si continuerà a mettere l’accento su una “massiccia campagna di tracciamento anche con i tamponi rapidi” : statisticamente scontata dunque  la risalita dei contagi.

Ma se a Roma si basassero soltanto sui numeri assoluti e noi nel frattempo “stanassimo” 20mila positivi isolandoli a casa, correremmo il rischio di essere puniti per comportamenti invece virtuosi“, come afferma il governo regionale.

Altra richiesta del governatore siciliano è quello di creare “uno scudo penale per il personale impegnato nell’emergenza Covid”, poiché “chi è in corsia non può essere costretto a gestire i pazienti, ed eventualmente a dimetterli, se li ritiene guariti, con la paura di denunce e processi“.

Dopo la tempesta che ha investito il governatore ligure Giovanni Toti, Nello Musumeci in videoconferenza afferma che il “lockdown dei nonni” rappresenterebbe un  “brutto messaggio”.

Cosa ci si aspetta dal nuovo Dpcm

Il nuovo Dpcm arriverà stasera: come anticipato dalla sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa si tratterà di un “lockdown light” con lo scopo di non paralizzare il Paese. Si tratterà dunque di un “lockdown light”, alla tedesca.È abbastanza complicato cercare di fare una misura sartoriale basata su zone, è uno sforzo grandissimo che stiamo facendo”, ha concluso la sottosegretaria.

La Sicilia rimane dunque in attesa, affidandosi alle decisione di Roma, confidando di non essere tra le Regioni con rischio maggiore.

 

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