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Coronavirus, lockdown o coprifuoco se entro 7 giorni non frenano i contagi

Nei prossimi giorni potrebbero esserci delle novità in quanto a restrizioni per contenere la crescita della curva dei contagi: il premier Conte e il ministro Speranza pensano alle possibili soluzioni.

La battaglia al nemico invisibile del 2020 non si è ancora arrestata e i diversi Paesi ricorrono alle misure che ritengono più appropriate per mantenere la situazione sotto controllo. Dopo aver avuto dati di contagi relativamente contenuti rispetto alle vicine nazioni europee, anche per l’Italia è arrivato il momento di mettere in pratica qualche restrizione.

Infatti, nelle ultime settimane l’andamento dei contagi ha dimostrato di essere in forte crescita, e sebbene non si siano ancora toccati i numeri che risuonano in altre parti d’Europa, la priorità è quella di tenere sotto controllo la situazione per evitare una stretta maggiore che sarebbe dannosa per l’economia e per i cittadini.

A tal proposito, il Premier Conte e il ministro della Salute Speranza stanno lavorando alle possibili soluzioni da attuare per il contenimento dei contagi. Nonostante Conte abbia sempre optato per escludere fortemente un nuovo lockdown, la risalita dei contagi mette in dubbio la sua affermazione. Il premier si è comunque detto contrario ad adottare misure drastiche che potrebbero comportare non pochi problemi al Paese, il quale vive già sotto una costante pressione e condizione di crisi.

Lockdown o coprifuoco: i prossimi passi

L’ipotesi del lockdown sembrerebbe quindi essere più probabile rispetto a qualche settimana fa, ma una opzione che potrebbe essere più facilmente adottata è quella del coprifuoco alle ore 21. Già la Francia ha adottato questa misura e, all’interno del territorio nazionale, alcune regioni stanno pensando di introdurre delle regole limitatamente alla propri area territoriale. Dagli orari da coprifuoco alla decisione di chiudere i centri commerciali nei weekend, le regioni hanno finora una relativa autonomia sulle misure da adottare.

Tuttavia, non si esclude la possibilità a livello nazionale di una chiusura per gli spostamenti tra regioni. In ogni caso, il Governo sta lavorando a misure che permettano l’eventuale riduzione di lavoro per le attività non essenziali, mantenendo aperte le scuole e tutti gli altri luoghi di lavoro.

Nuove restrizioni e test in farmacia

Lo scopo è quello di non far arrivare nuovamente al collasso il settore sanitario italiano, in particolare di non sovraccaricare la terapia intensiva. Intanto, si pensa di permettere ai medici di base di effettuare i tamponi per la positività al virus. Allo stesso modo, si pensa anche alla possibilità di fare effettuare i test anche all’interno delle farmacie. Nel mirino finiscono anche le palestre e le piscine, le quali dovranno adottare dei comportamenti specifici per garantire il minor rischio e contatto possibile.

Nel caso di coprifuoco o di un nuovo dpcm, possibile chiusura serale anticipata di bar e nel tardo pomeriggio nelle sale giochi, in modo da evitare l’orario di maggiore affluenza. Resta una settimana di tempo per valutare i contagi e prendere le misure adatte. E nei prossimi sette giorni il popolo italiano saprà quali saranno i prossimi passi nella lotta al Coronavirus.

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