La presenza sul territorio etneo di una specie fungina non autoctona crea confusione tra i raccoglitori di funghi. I consigli dell'ASP Catania.
Andare a ricerca di funghi è tra le attività più piacevoli dell’autunno. Quando l’aria non è ancora troppo fredda e le giornate sono ancora abbastanza lunghe, unire una passeggiata tra i boschi alla ricercadi funghi è un vero e proprio toccasana, che presenta, però, qualche rischio. In soli tre mesi, l’ASP di Catania ha segnalato già sei casi di intossicazione da funghi e la stagione di ricerca vera e propria è ancora in corso. Per questo, l’ASP consiglia di consumare solo funghi certificati o, in caso di ricerca occasionale, di sottoporre la partita di funghi ai micologi dell’ASP.
In particolare, le infezioni riguardano il“Chlorophyllum molybdites”, specie fungina originaria del nord America e delle regioni temperate sub tropicali, la cui comparsa è diventata frequente negli ultimi anni anche nel territorio etneo e che causa, se consumata, intossicazione con sintomatologia gastroenterica. La specie in questione può essere facilmente scambiata con la ricercata “Macrolepiota procera” (“Mazza di tamburo”, volgarmente chiamata “cappiddini”), specie commestibile e largamente raccolta e consumata.
La presenza del “Chlorophyllum molybdites” sul territorio etneo è stata individuata dal dr. Alfio Pappalardo, micologo dell’Asp di Catania, che sta partecipando a un progetto di studio del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università di Perugia, diretto dal prof. Roberto Venanzoni, finalizzato all’identificazione delle specie fungine che sono causa di intossicazioni alimentari.
“Ricordiamo ai cittadini che tutte le partite di funghi spontanei posti in vendita devono essere accompagnate da tagliando di avvenuta certificazione da parte dell’Asp – sottolinea la dr.ssa Elena Alonzo, direttore del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (Sian) dell’Azienda sanitaria catanese -. Questa certificazione garantisce la commestibilità dei funghi e riporta altresì la data entro la quale gli stessi vanno tassativamente consumati. Invito, pertanto, i consumatori a prestare la massima attenzione e, in caso di raccolta occasionale di funghi, di sottoporre l’intera partita di funghi ai micologi dell’Asp prima del consumo, al fine di eliminare il rischio di intossicazioni”.
Si potenzia la rete micologica aziendale con l’apertura di tre nuovi Sportelli, rispettivamente a: Bronte, Giarre e Paternò.
L’Ispettorato assicurerà presso i singoli Sportelli micologici i seguenti servizi:
esame di commestibilità dei funghi freschi spontanei raccolti da privati ad uso proprio (a titolo gratuito); rilascio certificazione commestibilità dei funghi freschi spontanei destinati alla vendita al dettaglio, ivi compresi quelli destinati alla ristorazione pubblica (previo pagamento di 1,00 euro per chilogrammo su c/c 49436850 ASP Catania – Causale: “Diritti sanitari ispettorato micologico”).
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