Il reddito di cittadinanza è in scadenza: settembre sarà infatti l'ultima mensilità per i richiedenti di marzo. Cosa succederà dopo? Tutte le novità.
Il reddito di cittadinanza sta per volgere al termine e, dopo il tempo trascorso dal suo lancio, si inizia a pensare a come poterlo eventualmente modificare. Il mese di settembre sarà quello dell’ultima mensilità per tutti coloro i quali hanno fatto richiesta per il reddito di cittadinanza a marzo. E in ogni caso l’era del beneficio dovrebbe avviarsi verso la conclusione, dato che si è raggiunto il limite massimo di fruizione, pari a 18 mesi.
Tuttavia, questa notizia non è delle migliori considerando l’attuale situazione di crisi che il Paese sta vivendo. Infatti, in molti hanno bisogno ora più che mai di un supporto da parte dello Stato per potersi mantenere, tra coloro i quali hanno perso il lavoro e chi è stato fermato, principalmente a causa delle limitazioni attuate per il contenimento dei contagi da Coronavirus. Lo stop al reddito è insomma una vera catastrofe per diverse famiglie italiane, anche se ad alcuni è servito per poter trovare lavoro, conclusione che in realtà è quella sperata per tutti i fruitori del reddito. Infatti, la misura mira al garantire un sostegno economico ai cittadini ma anche a guidarli nell’inizio di una professione che permetta loro di mantenersi. Risultato che, tuttavia, è stato ottenuto solo in pochi casi.
Nonostante la scadenza imminente, sarebbe possibile fare domanda per il rinnovo del sussidio. Per coloro i quali fossero interessati è necessario presentare una nuova domanda corredata di un ISEE valido per quest’anno, in modo da dimostrare che si è ancora in necessità di percezione del beneficio economico da parte dello Stato.
Tuttavia, è importante ricordare che il rinnovo prevede la sospensione dell’erogazione per un mese prima di poter essere nuovamente attuato. Questo significa che per fare domanda sarà necessario attendere che siano trascorsi 30 giorni dall’ultima ricarica ricevuta. Inoltre, dall’area personale INPS è possibile verificare se la misura risulta scaduta, anche tenendo conto del numero di mensilità erogate: se esso dovesse corrispondere a 18, il beneficio verrà sospeso anche se si può attendere che le tempistiche siano adatte per fare domanda di rinnovo.
Dopo un tale percorso, è anche tempo di pensare a qualche modifica della misura di sostegno economico. Il premier Giuseppe Conte pensa di cambiarlo e di fare in modo che chi rifiuta le offerte di lavoro che gli vengono proposte non riceva più il sussidio. Tuttavia, per attuare una simile modifica è necessario avere un supporto telematico non indifferente, come una banca dati che possa registrare a livello nazionale i percettori del reddito e anche le offerte di lavoro a loro proposte ma rifiutate. In questo modo si potrebbero quindi scovare tutti i “furbetti” che usano la misura come mezzo di sostentamento senza applicarla nel modo corretto, vale a dire con la finalità di ottenere un impiego.
Secondo Di Maio, il reddito andrebbe semplicemente applicato meglio, magari coinvolgendo i percettori in lavori di pubblica utilità. Tuttavia, sono numerosi anche gli esponenti delle critiche alla misura, affermando che essa è stata applicata in maniera scorretta o che si è rivelata un vero fallimento, rendendo quindi necessaria l’immediata sospensione.
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