Nuove zone rosse e stretta sulle regole comportamentali in Sicilia? Presto una nuova ordinanza del governatore Musumeci.
Coronavirus in Sicilia: la zona rossa nelle 4 strutture di Biagio Conte nel palermitano rappresenterebbero l’inizio di una catena di provvedimenti predisposti dalla Regione: sarebbero in arrivo nuove ordinanze, nuove aree messe in isolamento e nuove regole da seguire per contenere la diffusione del virus nell’isola.
Il 30 settembre volgerà al termine l’ultima ordinanza firmata dal governatore Musumeci in merito alla gestione sanitaria, con la possibilità di introdurre nuove condizioni come l’attivazione di zone rosse, per ridurre il movimento di chi è stato contagiato. Non si tratta di interi comuni, ma di strade o quartieri dove sarà rilevato un focolaio. Zone rosse su larga scala, come succedeva durante il lockdown, sembrerebbero escluse.
Nel frattempo, il presidente Musumeci torna a parlare della questione migranti e, in particolare, sulla situazione a Lampedusa. Ecco cosa ha scritto il governatore sul suo profilo Facebook:
“Il fenomeno degli sbarchi in Sicilia è affidato al clima, non alla politica. Se c’è brutto tempo si rallenta, con il bel tempo si arriva a flusso continuo. Se non bastassero i barchini, le navi quarantena sono piene di persone portate dalle Ong. Anche in questo il governo non ha voluto raccogliere la nostra proposta. Avevamo detto una cosa di buon senso: se la Sicilia deve gestire gli sbarchi autonomi, non può sopportare anche quelli programmati dalle Ong, che andrebbero quindi destinati in altri porti europei. Risultato: navi piene e hotspot stracolmi. Con rischio di contagio per chi arriva, per gli operatori e per la collettività”.
“Sono trascorsi molti giorni dalla mia ordinanza ed oggi posso serenamente dire che: alle parole non sono seguiti i fatti; che l’Europa non guarda alla Sicilia e al Mediterraneo; e che il governo nazionale preferisce polemizzare con il presidente eletto dai siciliani, piuttosto che avere l’umiltà di riconoscere ritardi e omissioni. Una cosa è certa: ho il dovere di intervenire. E niente e nessuno potrà intimidirmi o farmi desistere dal dovere di tutelare la salute di tutti”, conclude il governatore siciliano.
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