Il dilemma sulle modalità di ritorno a scuola sembra ancora non essersi risolto: al contrario, si studia ancora sul come mettere al sicuro docenti ed allievi, ridiscutendo questioni che sembravano già risolte. Una di queste, ad esempio, è quella sulle mascherine in classe: intervistato da SkyTg24, Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico ha spiegato che “ai ragazzi sopra i sei anni sarà chiesto di usare la mascherina”.
Mascherina a scuola: quando non si usa
Naturalmente, però, “ci saranno delle condizioni particolari, come ad esempio l’uso o non uso della mascherina per una ragazzo o una ragazza non udente, per un bambino o una bambina con delle difficoltà neurologiche o psicologiche oppure durante l’interrogazione”. Si valuteranno di volta in volta, quindi, “momenti del contesto locale e specifico […] Ovviamente non c’è la mascherina a mensa o mentre si fa ginnastica, però l’indicazione è di utilizzarla”.
Positività in classe, come si agisce?
Durante l’intervista, Miozzo ha spiegato chiaramente che “abbiamo otto milioni di studenti e due milioni di persone che lavorano, non possiamo immaginare che non avremo un caso, due casi o dieci casi. Questo è quasi una certezza”. Ma questo non significa “chiudere le scuole di un paese, della regione o della provincia”.
La soluzione, piuttosto, verterà sull’esaminare “il contesto, la specifica situazione e se necessario mettere in quarantena una classe o se necessario mettere in quarantena l’intera scuola”. Ma, conclude il coordinatore del Cts: “Questo sarà discusso di volta in volta con le strutture sanitarie locali e con il dirigente didattico e di volta in volta verrà studiata la soluzione più opportuna”.