Università a ingresso ridotto per settembre, quando le lezioni riprenderanno ma solo fino al 50% dei posti disponibili nelle aule, consentendo in sostanza la ripresa delle lezioni in presenza per uno studente su due. Lo ha dichiarato stamattina il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, nel corso della trasmissione televisiva Agorà su Rai 3.
“Si riparte in presenza con un affollamento delle aule al 50% – ha dichiarato il ministro -. Questo determinerà un modello di organizzazione che terrà molti studenti in aula e una parte che dovrà seguire online a seconda delle esigenze“. Si tratta di una soluzione a cui diversi atenei si starebbero già allineando, come l’Università di Catania, che, come hanno fatto sapere i Senatori accademici, starebbe pensando a una modalità che prevede il 40% di frequenza ai corsi.
Le preoccupazioni del ministro riguardano soprattutto gli studenti stranieri e i fuorisede, che potrebbero avere delle difficoltà di diverso genere. I primi nel raggiungere l’Italia, i secondi nel spostarsi nelle proprie sedi universitarie. Per questa ragione, quindi, “si cercherà di garantire un’organizzazione molto flessibile“, aggiunge Manfredi.
Il primo pensiero riguarda la didattica a distanza, che nei mesi di lockdown è stata più efficiente per il mondo universitario rispetto a quello scolastico. “La didattica a distanza integrata – specifica il ministro – nella didattica in presenza consente di arrivare a una parte della popolazione che non potrebbe seguire in presenza, per esempio gli studenti lavoratori. L’integrazione tra questi due strumenti può essere un pezzo del futuro dell’università“.
Il ministro si è poi soffermato sull’emergenza sanitaria, dicendosi positivo sulla razione alla crisi. “Abbiamo attraversato momenti molto difficili – dichiara Manfredi nel corso della trasmissione televisiva -. Sono molto orgoglioso del fatto che, malgrado la pandemia, quest’anno abbiamo avuto più laureati e più esami sostenuti rispetto all’anno precedente. Credo che sia stato un momento nuovo che abbia anche rigenerato l’università”.
Sulle immatricolazioni, infine, per Manfredi “in alcuni settori abbiamo avuto gli stessi iscritti e in alcuni più iscritti”. Secondo il ministro anche per gli studenti stranieri ci sono state “più iscrizioni”.