Si è riunito nella giornata di ieri, lunedì 15 giugno 2020, il CRUS (Comitato Regionale delle Università Siciliane), alla presenza dei quattro rettori delle università siciliane di Catania, Palermo, Messina ed Enna, e dei rispettivi rappresentanti degli studenti. Il punto principale discusso all’ordine del giorno ha riguardato la conclusione dell’anno accademico 2019/2020 e le modalità di inizio dell’anno 2020/2021. Rilevanti le novità in merito a esami, lauree, tirocini, laboratori e lezioni, sui quali si è cercato un punto d’incontro in modo da poter concordare delle linee guida. Si specifica sin d’ora, inoltre, che la riunione svoltasi ieri anticipa ma non sostituisce le decisioni dei singoli atenei, che nei prossimi giorni dovrebbero rendere operative a tutti gli effetti le disposizioni emanate.
Lauree
In merito alle lauree della sessione estiva, i principali dubbi riguardano i potenziali assembramenti che potrebbero verificarsi all’esterno e all’interno degli ambienti universitari. Ciononostante, la volontà del CRUS è quella di tornare alla discussione e alla proclamazione di presenza. Naturalmente, si rendono necessari degli accorgimenti. Primo tra tutti, la presenza limitata di massimo cinque persone e il rispetto delle distanze di sicurezza interpersonali. Inoltre, agli studenti che preferiranno svolgere la laurea telematicamente dovrebbe essere concessa tale possibilità.
Le nuove modalità verranno discusse dalle singole università, che dovranno valutare nel dettaglio come attuare quanto stabilito.
Esami
Con l’avvio della cosiddetta fase 3, per l’ultimo appello della sessione estiva a luglio si pone il problema del ripristino o meno degli esami di presenza. In questo caso, i dubbi aumentano in quanto si verrebbe a creare una discrepanza rispetto ai precedenti appelli svolti nella stessa sessione. Inoltre, molti fuorisede hanno lasciato le rispettive residenze, e in alcune città, come a Catania, le case dello studente rimarranno chiuse fino a settembre, con conseguenti problemi di raggiungimento della sede universitaria per gli studenti. D’altro canto, rinunciando agli esami di presenza ci sarebbero delle differenze con le sedute di laurea, che si svolgeranno, almeno in teoria, di presenza.
Su questo punto, quindi, ciascun ateneo deciderà autonomamente quali norme applicare e se vi siano le condizioni affinché si possano svolgere gli appelli di luglio fisicamente. Al momento, l’Università di Catania non ha comunicato alcuna decisione ufficiale, ma è probabile che già nei prossimi giorni arriveranno delle comunicazioni in merito.
Lezioni
In tal caso, la questione riguarda la possibile ripresa delle lezioni per il primo semestre dell’anno accademico 2020/2021. Nel caso in cui non dovesse arrivare la seconda ondata di contagi, il CRUS starebbe pensando a modalità miste, come già indicato dal ministro Manfredi in una recente intervista.
Da settembre, quindi, le lezioni saranno anche in presenza, ma non si rinuncerà del tutto all’online. Gli atenei, a seconda delle loro capacità ricettive, si occuperanno di stabilire delle soglie di ingresso oltre le quali un corso non potrà svolgere lezioni di presenza. Si può presumere, quindi, che le lezioni potrebbero non ricominciare di presenza per i corsi di laurea più numerosi, ma anche in questo caso bisognerà attendere comunicazioni ufficiali in merito. Alcune possibili soluzioni a cui si starebbe pensando, oltre alla didattica mista con lezioni in aula e da casa, sarebbe anche uno scaglionamento orario degli ingressi, con studenti suddivisi in più aule.
Laboratori e tirocini
Verranno a breve definite le modalità con cui si potrà iniziare a svolgere attività laboratoriale e tirocini in presenza già a partire da luglio. Le modalità, anche in questo caso, verranno stabilite in seguito dalle singole università siciliani.