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Storia della Sicilia greca: personaggi, miti e leggende ancora vive nell’Isola

La Sicilia è una terra ricca di culture, miti e leggende. La storia della nostra terra ha viaggiato nei secoli, popoli e civiltà antiche hanno segnato la nostra storia lasciando la loro impronta. In particolare è stato l’arrivo dei greci nella nostra isola a segnare il corso degli eventi e quello che oggi siamo.

Nelle nostre città, nella nostra cultura e nei nostri racconti sono ancora presenti, a secoli e secoli di distanza, le tracce di un popolo che ha fatto la storia dell’umanità: i greci. Tra storia, architettura, personaggi illustri, miti e leggende possiamo ammirare cosa abbiamo ereditato dal periodo greco della nostra storia. 

Storia della Sicilia Greca

L’insediamento delle prime colonie greche potrebbe datarsi intorno all’VIII secolo a.C. Sono estremamente utili gli scritti dello storico greco Tucidide, fonte principale di informazione riguardo alla colonizzazione greca in Sicilia. Inoltre, anche la mitologia greca può essere utile come punto di partenza per andare a ricercare le origini della dominazione greca sull’isola. Alcune tra le tracce principali del passaggio del popolo greco sulla nostra terra possono essere ritrovate nelle nostre città. Tra i più noti insediamenti greci in Sicilia vi furono località come Naxos, Taormina, Siracusa, terra fertile e ospitale, Agrigento.

Anche la città di Catania deve i suoi natali agli antenati greci. Secondo gli scritti di Tucidide la città di Katane fu fondata dai calcidesi dell’Eubea provenienti da Naxos tra il 729 e il 728 a.C e sostituitisi ai locali Siculi. L’odierna Catania cambiò più volte popoli e nomi, da Katane diventò, sotto il dominio del tiranno siracusano Gerone – che espulse gli abitanti calcidesi in favore di nuovi abitanti dori –  Aitna (Etna), per poi ritornare Katane ed arrivare in epoca romana a prendere il nome Catina. Non è chiara l’origine dei toponimi attribuiti a questa terra, ma dallo storico Plutarco si potrebbe presupporre che il nome greco Katane significasse “grattugia”, in riferimento al territorio lavico del circondario, o ancora katina, “bacinella”, oppure katà (“presso”) Aitnè (Etna). L’ottima posizione della città, dotata di un porto e dalle terre fertili bagnate dal fiume Amenano, la rese uno dei più importanti centri della Sicilia ellenica. 

Dalle ceneri di Katane

La storia della città di Catania si lega profondamente alla sua terra, dominata dal vulcano, dalle sue colate e dai tremori che più volte l’hanno messa in ginocchio per poi risollevarla. Dalle macerie della città antica sono emerse nel tempo le testimonianze di questo antico popolo che ha lasciato tracce nei secoli a seguire. Uno scavo condotto a Castello Ursino portò alla luce alcune tra le prime tracce del passaggio dei greci lungo la città, risalenti nel periodo a cavallo tra l’VIII e il VII secolo a.C. Altri scavi risalenti al 1978 ci hanno restituito le tracce di materiali dei greci del VII secolo. Un’altra testimonianza del passaggio della civiltà ellenica ci viene fornito dal Teatro Greco, sito in via Vittorio Emanuele, risalente al 415 a.C, luogo in marmo e pietra lavica casa di tragedie e commedie greche donate a migliaia di spettatori. 

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Personaggi illustri

L’incontro di culture diverse è sempre da incoraggiare in quanto fonte di ricchezza e innovazione. Dall’arte alla filosofia, dalla letteratura alla matematica, la Sicilia Greca spiccò per la sua produzione culturale. Tra le figure più illustri della Sicilia d’epoca greca che ebbero l’odierna Catania come città natale vi furono personaggi come i poeti Ibico e Stesicoro: a quest’ultimo i catanesi hanno dedicato una delle piazze oggi più note della città. Cittadino più che illustre fu anche il legislatore Caronda, al quale Catania deve le sue prime leggi scritte risalenti al VI secolo a.C. 

Il mito

La cultura greca era una fucina di storie affascinanti, molte delle quali provavano a spiegare le origini di fenomeni naturali altrimenti ignoti. Un’esempio è il mito di Scilla e Cariddi: la leggenda narra che Scilla, splendida ninfa, era l’oggetto d’amore del dio Glauco che però, non ricambiato, chiese alla maga Circe un filtro d’amore che avrebbe potuto utilizzare per ottenere l’amore della ninfa. La maga era però a sua volta innamorata di Glauco, e folle di gelosia trasformò Scilla in un orribile mostro confinato nello stretto di Messina insieme ad un altro mostro, Cariddi. Da qui deriverebbe la spiegazione della pericolosità di queste acque, che spesso mietevano vittime tra i naviganti che sceglievano di avventurarsi senza fare più ritorno. 

Un’altro mito affascinante è quello di Aci e Galatea: alcune città siciliane situate tra Catania e Taormina portano questo prefisso, e una leggenda greca narra la storia di Polifemo il quale era perdutamente innamorato della ninfa Galatea, ma il cuore di questa apparteneva già al pastore Aci. Il ciclope allora, folle di gelosia, scagliò un masso contro il pastore, uccidendolo. Si  narra che il sangue pastore venne trasformato in una sorgente, e da tale sorgente prese origine il fiume Aci, da cui presero il nome alcuni territori limitrofi. 

Le storie sulla Sicilia Greca sono moltissime: incuriosirci e conoscere la storia e le leggende della nostra terra è utile per farci scoprire quanto valore abbiano i luoghi che quotidianamente viviamo e le storie che ci sono state tramandate, in modo da imparare ad amare le proprie origini e preservarle. 

A proposito dell'autore

Serena Valastro

Laureata in Lingue e culture europee, amante di cinema, musica, arte, informazione, storie. Scrivere è entrare in nuovi spazi, conoscere qualcosa di nuovo, vivere situazioni e sensazioni sempre diverse per trasmetterle a chi vuole viverle.