Il nuovo Decreto Rilancio prevede l'assunzione straordinaria di infermieri di famiglia e personale sanitario militare. Tutti i dettagli della misura.
Il nuovo Decreto Rilancio presentato ieri in conferenza stampa da Giuseppe Conte prevede l’assunzione straordinaria di infermieri di famiglia per quasi 10mila posti. La misura è volta al sostegno della rete territoriale sanitaria prevedendo l’incremento di 8 infermieri per 50mila abitanti. È inoltre previsto il reclutamento di personale sanitario militare, come già avvenuto per il decreto Cura Italia.
Ecco nello specifico cosa prevede il nuovo decreto di maggio.
Il decreto, ancora in bozza, prevede l’assunzione di quasi 10mila posti di lavoro per infermieri. Fra questi rientrano gli infermieri di famiglia, introdotti proprio per rafforzare la rete sanitaria a livello territoriale. In particolare si legge nel decreto, alla sezione Salute articolo 1. Disposizioni urgenti in materia di assistenza territoriale:
“Al fine di rafforzare l’offerta sanitaria e sociosanitaria territoriale, necessaria a fronteggiare l’emergenza epidemiologica conseguente alla diffusione del virus SARS-Cov-2 e finalizzata ad una presa in carico precoce dei pazienti contagiati, dei pazienti in isolamento domiciliare obbligatorio, dimessi o paucisintomatici non ricoverati e dei pazienti in isolamento fiduciario, le regioni e le province autonome adottano piani di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale. I piani di assistenza territoriale contengono specifiche misure di potenziamento dell’attività di sorveglianza attiva effettuata a cura dei Dipartimenti di Prevenzione in fattiva collaborazione con i medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici di continuità assistenziale nonché con le Unità speciali di continuità assistenziale, indirizzate a un monitoraggio costante e a un tracciamento precoce dei casi e dei contatti, al fine della relativa identificazione, dell’isolamento e del trattamento”.
Le Regioni e le Province potranno stipulare contratti di locazione con alberghi e altre strutture idonee e implementare l’assistenza domiciliare e la sorveglianza delle RSA. Il compenso previsto è di 30€ lordi all’ora per un massimo di 35 ore settimanali. Il comma 5 specifica meglio la questione dell’assunzione di infermieri:
“Al fine di rafforzare i servizi infermieristici distrettuali per potenziare la presa in carico sul territorio dei soggetti infettati da SARS-CoV-2 identificati COVID-19, anche supportando le Unità speciali di continuità assistenziale le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale dal 15 maggio 2020 possono conferire incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, in numero non superiore a otto unità infermieristiche ogni 50.000 abitanti, ad infermieri che non si trovino in costanza di rapporto di lavoro subordinato con strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private accreditate”.
Infine è prevista anche l’assunzione di assistenti sociali (si legge al comma 7 del decreto). Per la copertura sono previsti 332.640.000€ per gli infermieri e 28.512.00€ per gli assistenti sociali. Verrà anche incrementato per l’anno 2020 il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard per un importo di 1.459.020.209€.
Anche nel Decreto Rilancio, così come nel decreto Cura Italia di marzo, sono previste le assunzioni di medici e infermieri militari. In particolare si legge nella bozza del decreto, all’articolo 1 Difesa, che per l’anno 2020 è autorizzato il reclutamento di personale della Marina militare, dell’Aeronautica militare e dell’Arma dei carabinieri. Si tratta di:
Per partecipare nelle assunzioni di infermieri e medici previsti in decreto sarà necessario presentare sul portale del ministero della Difesa la domanda di partecipazione entro 15 giorni dalla pubblicazione delle procedure di arruolamento da parte della Direzione generale del personale. Gli arruolamenti saranno perfezioni entro i successivi 20 giorni.
Infine si legge nel decreto che i periodi di servizio prestato costituiscono titolo di merito da valutare nelle procedure concorsuali per il reclutamento di personale militare in servizio permanente appartenente ai medesimi ruoli delle Forze armate.
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