Dopo l’ok della Regione Sicilia, partono in 160 laboratori i test per cercare gli anticorpi al virus.
Partono oggi i test sierologici, alla ricerca di chi ha gli anticorpi contro il Coronavirusi in Sicilia: un’utile valutazione epidemiologica della circolazione del virus, che però non dà una certezza di immunità.
Ieri, in tarda serata, la dirigente generale del dipartimento per le Attività sanitarie della Regione, Maria Letizia Di Liberti – come si legge su La Sicilia -, ha firmato la circolare che autorizza i laboratori ad effettuare questi test. Ad occuparsene saranno oltre 600 laboratori, tra privati e pubblici, distribuiti in tutta l’isola e divisi in tre categorie: A, B e C.
I 160 laboratori di tipo A effettueranno test sierologici con metodo quantitativo/semiquantitativo, basati su tecniche per la ricerca di anticorpi Covid-19 di tipo IgG, IgM o IgA. I laboratori di tipo B faranno test con lo stesso metodo ricercando anticorpi di tipo IgG e IgM. I laboratori di tipo C effettueranno invece test sierologici rapidi di tipo qualitativo per ricercare contemporaneamente, ma in maniera distinta, anticorpi di tipo IgG, IgM e IgA.
In una prima fase, i test di tipo A saranno effettuati solo su alcune categorie e a carico del sistema sanitario generale. Le categorie sono: personale dipendente delle strutture sanitarie pubbliche, medici, personale dei presidi di continuità assistenziale, personale dell’emergenza sanitaria, personale sanitario del 118, psicologi e personale di polizia operante nell’amministrazione penitenziaria e i detenuti. Questa tipologia di test potrà essere effettuato anche per gli operatori sanitari delle strutture sanitarie private e delle case di riposo a patto che gli interessati ne facciano richiesta e a carico degli stessi.
Dopo questa prima fase i test saranno aperti anche ai privati a loro carico. Il costo del test di tipo A sarà di 35€, mentre quello di tipo B e di tipo C sarà di 10€.
Le indagini di tipo C saranno a carico del sistema sanitario regionale, se effettuate su: personale delle forze dell’ordine, delle forze armate, dei vigili del fuoco, del corpo forestale e dell’amministrazione della giustizia direttamente coinvolto nella gestione dell’emergenza.
A queste categorie si aggiungo quelle “speciali” che riguardano: volontari e parroci impegnati nel fronteggiare l’emergenza sanitaria e i cittadini delle ex zone rosse di Agira, Salemi, Troina e Villafrati che saranno selezionati in quanto “soggetti fragili”.
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