Nei giorni scorsi si sono diffuse diverse notizie riguardanti il possibile contagio degli animali, sopratutto i gatti, anch’essi indifesi contro il coronavirus. A rispondere alle diverse domande dell’opinione pubblica e a chiarire i dubbi, ci ha pensato il prof. Roberto Burioni, nel corso della trasmissione Che tempo che fa.
“Sembra, però sono dati molto preliminari che dobbiamo prendere con le molle, che gli animali possano essere contagiati. Non sappiamo ancora se gli animali potranno contagiare noi. Al momento non c’è evidenza di questo. Però, il fatto che gli animali possano essere contagiati, non è solo un elemento negativo.
Perché, chiaramente nel pieno rispetto degli animali e senza farli soffrire e senza sacrificarli, il fatto che possano contrarre questa malattia in un modo molto lieve, come sembra sia successo a un gatto, ci permetterà di avere un notevole vantaggio nella sperimentazione dei vaccini”. Subito dopo questa dichiarazione sono esplosi i commenti sul web, in particolar modo su Twitter, tra i favorevoli e i contrari all’idea, nonostante le diverse rassicurazioni del virologo.
Quindi, nessuna paura per gli animalisti perché non gli vogliamo fare soffrire gli animali, però potremmo sperimentare i vaccini su di loro e poi vedere se sono protetti. Una della cose che ha rallentato moltissimo la ricerca per un vaccino contro per esempio l’HIV, il virus che causa l’AIDS, è stata proprio la mancanza di modelli animali. Per questo virus potremmo averli. Senza fargli del male – conclude Burioni – i nostri amici a quattro zampe potrebbero darci una mano fondamentale nello sconfiggere questa malattia”. Vedremo sicuramente a breve quale sarà il responso unitario della scienza. Con buona pace dei polemisti.