“Salve a tutti. Mi chiamo Monica G. e sono una ragazza catanese che studia a Torino. Vi scrivo per raccontarvi la situazione nella quale mi trovo (e sicuramente non sono lโunica)”.
Inizia cosรฌ la mail ricevuta dalla Redazione di LiveUnict e che riportiamo interamente qui di seguito. Monica รจ una studentessa come tante: ha scelto di trasferirsi al Nord, precisamente a Torino, dove studia e lavora per potersi mantenere. L’emergenza Coronavirus ha chiuso molte attivitร e cosรฌ, la studentessa catanese rimasta senza lavoro, si trova in serie difficoltร per riuscire aย pagare l’affitto.
“Quando รจ iniziata lโemergenza sanitaria a Torino, a fine febbraio, ho cercato di non farmi prendere dal panico e non mi sono catapultata in una stazione per prendere il primo treno e far ritorno giรน. Ho cercato di agire responsabilmente per tutelare la mia salute e quella di chi sarebbe entrato in contatto con me. Purtroppo, perรฒ, adesso mi trovo in una situazione paradossale e mi sento svantaggiata rispetto a chi furbamente รจ partito al primo grido dโemergenza: qui a Torino avevo bloccato una soluzione di pernottamento momentaneo giusto per due mesi, perchรฉ aspettavo il posto letto convenzionato con lโente regionale del diritto allo studio. Ovviamente le graduatorie di scorrimento per potere accedere al posto letto sono state bloccate ormai da piรน di un mese e, provando a contattare lโente, la risposta che ho ricevuto รจ stata che le misure di contenimento del virus erano (giustamente) prioritarie e quindi non potevano accogliere al momento la mia richiesta. Allo stesso tempo, inoltre, sono stati bloccati gli spostamenti e, in particolare, il rientro in Sicilia, se non per gravissimi motivi. Ah, dimenticavo, non posso nemmeno cercare un lavoro per mantenermi, data la quarantena.
Quindi al momento lโunica ‘scelta’ possibile รจ quella di continuare a pagare per avere un posto in cui dormire e vivere, cosa per me che non era preventivata ed รจ inutile fare mistero del fatto che le risorse inizino a scarseggiare. Sono solo una dei tanti studenti che ha sempre provveduto a mantenere i propri studi autonomamente e sono sicura che ci sono situazioni anche piรน gravi della mia. Quando leggo con cattiveria sul web commenti di siciliani che affermano con convinzione che gli studenti fuorisede ‘se la sono cercata’ perchรฉ ‘studiare fuori non รจ obbligatorio’ e tanto ‘i genitori possono fare i bonifici’ mi si stringe il cuore e vorrei tanto che almeno capissero che esistono tante situazioni differenti, sperando che, insieme alla solidarietร , arrivino anche aiuti concreti statali o regionali per gli studenti fuorisede in grave difficoltร ”.