Salgono a 366 i decessi a causa del Coronavirus: Italia seconda solo alla Cina per mortalità.
6.387 malati e 366 morti: sono questi i numeri impressionanti che sono stati comunicati in data odierna dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. Un incremento del +26,2% di malati rispetto a ieri, pari 1.326 persone e il +57% di morti, che non fa stare tranquillo nemmeno il più ottimista degli italiani.
Secondo le analisi della Johns Hopkins University, l’Italia a questo punto è seconda solo alla Cina per numero di morti da Coronavirus. Numeri che hanno portato stamane all’ufficializzazione del nuovo decreto ministeriale, con la chiusura in entrata ed uscita dalle zone rosse, ovvero dalla Lombardia e altre 14 province limitrofe coinvolte. Su 366 deceduti in totale, la Lombardia ne conta ben 267, pari al 72,9% totale, rimanendo dunque sul negativo podio di casi e morti dal letale virus.
Salgono a 53 invece i casi per quanto concerne la regione Sicilia, 11esima regione maggiormente coinvolta in Italia: 18 sono i pazienti ricoverati con sintomi, 33 in isolamento domiciliare e solo 2 gli attualmente guariti. Non risultano persone ricoverate in terapia intensiva, mentre sono 791 i tamponi effettuati ai cittadini. Tra questi anche il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci che si è dichiarato in autoisolamento, per essere entrato in stretto contatto con il segretario del PD Nicola Zingaretti, risultato positivo al tampone. ““Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento“, ha dichiarato quest’oggi lo stesso Musumeci.
Anche il primo cittadino di Catania Salvo Pogliese, si è espresso in merito rivolgendosi ai propri concittadini: “Il principio è semplice: bisogna uscire di casa solo per azioni strettamente necessarie come quella di recarsi al lavoro o compiere gli acquisti; rallentare i contatti sociali; rimanere più a lungo possibile nella propria abitazione. L’andamento del contagio molto dipenderà da come si comporteranno i singoli e se verranno applicate tutte le raccomandazioni che si stanno facendo in questi giorni. È da irresponsabili non prendere atto della serietà del problema e delle rigorose condotte che dobbiamo mantenere, costi quel che costi, in termini di temporanee rinunce alle nostre abitudini e alle nostre comodità”.
Ricordiamo che chi rientra dalle zone rosse, ha obbligo di segnalare al medico di famiglia o al Servizio Igiene e Sanità dell’Asp di appartenenza. – Scheda di censimento
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