Ancora in attesa per il concorso scuola, ma la Ministra Dadone conferma: si faranno. Via libera al decreto che autorizza a bandire il concorso ordinario e straordinario.
La Ministra per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone rassicura gli interessati al concorso scuola: approvato il decreto che autorizza il Ministero dell’Istruzione a bandire il concorso ordinario e straordinario.
In un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, la Ministra Dadone dichiara: “Solo la scuola può proiettare davvero il Paese nel futuro. E noi l’abbiamo messa al centro degli impegni del Governo. Ecco perché vi comunico con soddisfazione che abbiamo dato il via libera al decreto che autorizza il ministero dell’Istruzione a bandire il concorso ordinario per 25mila docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, cui si aggancia il concorso straordinario per altri 24mila posti comuni e di sostegno.”
“Con questo provvedimento – continua – siamo di fronte a un altro passaggio importante, grazie al quale la Funzione pubblica consente al sistema scolastico italiano di procedere in direzione di un rafforzamento degli organici ormai improrogabile. L’Italia va avanti e prende via via corpo la grande stagione di reclutamento nella Pa che abbiamo lanciato dopo anni di austerity e tagli al personale. Ancora in bocca al lupo alla mia valente collega Lucia Azzolina: avremo tanto da fare assieme, ma la strada intrapresa è quella giusta. Avanti così.”
Stando poi al decreto Milleproroghe, questi dovranno essere banditi entro il 30 aprile 2020. Molto probabilmente, dunque, gli aspiranti insegnanti non vedranno i bandi prima di quella data. Nel frattempo, insegnanti e laureati si stanno già preparando ad affrontare le prove.
Per il concorso scuola ordinario si prevedono circa 25 mila posti per questo bando rivolto a tutti i laureati in possesso dei 24 CFU. Le prove, stando alla bozza pubblicata, qualche settimana fa dovrebbero essere così ripartite: prova preselettiva computer based (qualora ci fosse un numero troppo elevato di candidati); prima prova scritta divisa per ciascuna classe di concorso, volta a valutare le competenze specifiche dei candidati sulla propria classe di concorso; seconda prova scritta, che valuterà le competenze dei laureati sui 24 cfu e sulle metodologie didattiche; e infine una prova orale sulle capacità di progettazione didattica.
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