Il decreto per il TFA sostegno è stato firmato: ecco le ultime novità riguardo a requisiti, disponibilità e distribuzione dei posti.
Dopo la conferma da parte della ministra Azzolina riguardo la firma del decreto per il TFA sostegno 2020, si ricercano tutte le informazioni più importanti per partecipare al concorso. I posti a disposizione raggiungeranno la cifra di circa ventimila persone da impiegare nell’ambito delle attività di sostegno agli studenti con disabilità.
Si tratterebbe del quinto ciclo di specializzazione sul sostegno e, secondo quanto dichiarato dalla ministra Azzolina, il concorso sarebbe quello con il numero più alto bandito. Una vera opportunità per docenti e studenti interessati ad intraprendere questa carriera. Ecco le novità principali riguardo al concorso TFA sostegno 2020.
Nel bando che è stato pubblicato sono state comunicate le date di svolgimento del concorso. Si tratterebbe del 2 e 3 aprile 2020, giorni in cui si svolgerebbero le prove. Mentre i corsi di preparazione dovranno essere conclusi entro maggio 2021.
Per quanto riguarda i requisiti, ne esistono di differenti a seconda del grado scolastico per il quale si partecipa. Una importante novità contenuta nel decreto è il fatto che non venga più richiesta la laurea con 3 anni di servizio. Mentre per gli ITP valgono le stesse regole del precedente concorso, quindi diploma senza 24 CFU.
Come già anticipato i posti banditi raggiungeranno una cifra abbastanza elevata. Tra le regioni con più disponibilità si trova proprio la Sicilia, con 4675 posti a concorso nelle 4 università dell’Isola. Qui è possibile leggere la distribuzione dei posti nella regione siciliana.
Per quanto riguarda la città di Catania, i posti disponibili sono in totale 600, divisi per ogni grado scolastico. Sembrerebbe tuttavia che le posizioni bandite non ricoprano le effettive esigenze dell’area, secondo quanto dichiarato dal segretario del Cisl Ferdinando Paraglisi. Il segretario ha anche sottolineato che nel caso del sostegno, il problema della “supplentite” che si vive in Italia è anche più grave. Secondo Paraglisi infatti, la risposta alla domanda di docenti di sostegno deve essere adeguata “in termini numerici, ma soprattutto qualitatitivi”.
Se il 23,87% dei posti sarà destinato all’area siciliana, la restante parte sarà distribuita nelle università presenti su tutto il territorio nazionale secondo lo schema qui indicato.
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