Ad un anno di distanza dall'arrivo del reddito di cittadinanza, si contano 100 casi di illegalità in Sicilia: ecco i furbetti e cosa rischiano penalmente.
Il reddito di cittadinanza rimarrà ancora in vigore. È quanto emerge dall’intervista a Carta Bianca del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. A quasi un anno di distanza dell’adozione del sussidio, sembra dunque essere confermata la misura ministeriale presa dal precedente Governo (formato da pentastellati e leghisti). Se da una parte il reddito di cittadinanza è per il ministro Gualtieri un metodo efficace per la lotta alla povertà, dall’altra la misura va ritoccata (sempre secondo il ministro).
Nonostante il successo della misura, molti hanno tentato di percepire il sussidio in modo illegale. Sono quelli che vengono chiamati “furbetti“, persone che percepiscono il reddito di cittadinanza senza averne il diritto. L’identikit del furbetto sembra spaziare tra varie figure, tra cui molti lavoratori in nero.
Soprattutto in Sicilia, i casi di illeciti sono esplosi. Infatti, nel primo anno del reddito di cittadinanza si contano circa 100 furbetti. Inoltre, si è registrato un picco di casi tra aprile e maggio del 2019, quando i carabinieri del Nucleo regionale ispettorato del lavoro sono riusciti a beccare 26 persone (la maggior parte nella provincia palermitana). Gli ultimi casi risalgono invece a ieri, martedì 18 febbraio 2020, quando 14 persone sono state denunciate dai carabinieri a Viagrande. Dalle indagini è emerso che gli indagati avrebbero alterato i dati dello stato civile nella documentazione fornita all’Inps, in particolare per quanto riguarda la composizione del proprio nucleo familiare. Non solo lavoratori in nero o alterazione dei dati del proprio stato di famiglia. Tra i furbetti del reddito di cittadinanza si trovano anche mafiosi, ladri e spacciatori. Come ad esempio il caso del pusher a Siracusa, fermato dalla Guardia di finanza.
A proposito dell’elevato numero di casi illeciti, la Sicilia rimane sorvegliato speciale (anche se i casi si diffondono in tutta Italia). Proprio per combattere tali illegalità, sono stati potenziati i controlli, i quali si dividono in: ordinari, quelli relativi a residenza e soggiorno; e straordinari, relativi all’Isee 2020 e conti correnti. Inoltre, i Comuni affiancheranno le attività dell’Inps proprio per il rilascio del reddito di cittadinanza.
I cosiddetti furbetti rischiano da due a sei anni di reclusione per chi percepisce illegalmente il sussidio e da uno a tre anni per chi omette la comunicazione delle variazioni di reddito, del patrimonio o del nucleo familiare.
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