In conferenza stampa internazionale, AstroLuca ha avuto modo di spiegare la vita a bordo dell'ISS; ha raccontato inoltre della Terra, vista da un punto di vista unico, quello dello spazio.

A pochi giorni di distanza dal suo ritorno sulla Terra, Luca Parmitano ha parlato in una conferenza stampa internazionale, organizzata a Colonia dall’ESA (European Space Agency), raccontando ciò ch’è stato fatto, e soprattutto è stato vissuto, durante i sette mesi di missione all’interno della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Si ricordi infatti che, in 201 giorni di missione sull’ISS, Parmitano ha effettuato il maggior numero di ore durante le missioni extraveicolari, ottenendo il numero record di 33 ore e 9 minuti. Inoltre ha partecipato e completato più di cinquanta missioni, tra le quali si ricordano circa quattro passeggiate spaziali atte a ad estendere l’operatività dell’AMS – o2 e, tra le altre, la teleguida di un rover dallo spazio.
Visibilmente emozionato a tornare sul suo pianeta dopo tanto tempo fuori da esso, AstroLuca ha voluto commentare, inizialmente, il sentimento di unione che si sentiva a bordo dell’ISS. Infatti, racconta dell’arrivo “del primo astronauta degli Emirati Arabi, Hazzaa Al Mansoori, di religione musulmana e la collega americana Jessica Meir, di religione ebraica […] si lavora come un equipaggio e si rientra sulla Terra come fratelli e sorelle. Questo ha un’importanza particolare, in un momento come quello che stiamo vivendo sulla Terra”.
E a proposito della Terra, l’astronauta ESA racconta di aver visto “uragani di intensità notevole, come quelli che hanno colpito le Bahamas e Puerto Rico; ho visto anche i fuochi delle foreste amazzoniche, quelli dell’Africa e da settembre a gennaio ho fotografato i fuochi che hanno tinto di rosso l’Australia“. Eventi terribili, che però gli fanno affermare con certezza che “è a rischio l’uomo, e non la vita”.
Parmitano, infatti, spiega come la natura si stia ribellando, ma nonostante questo “la vita è perfettamente allineata con i principi della fisica, continuerà ben oltre i danni che stiamo facendo, l’Universo è predisposto per la vita“, ammonendo però che “la vita continuerà, ma non è detto che ci sia ancora l’uomo“. Dunque, l’invito di Parmitano è uno solo, sempre più importante ogni giorno che lasciamo passare: “Se vogliamo esserci, è questo il momento di agire”.
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